Lengua Napulitanata | La rinascita della poesia Napoletana

È nato ‘mmiez’ ‘o mare Michelemmà, Michelemmà. Canzone, “Salvator Rosa?”  che è stata erroneamente interpretata come dedica a un uomo di nome Michelemmà. Il suo significato invece nasconde una storia alquanto drammatica, descritta musicalmente nel Napoletano del sedicesimo secolo, e per questo di difficile interpretazione. La canzone infatti si riferiva

Si suicida a 11 anni, “scusa mamma ti amo, mi è uscita la mano nera”

I Social network e l'indicibile effetto nefasto Jonathan Gallindo, forse Galindo, il nome del "gioco" fatale che ha portato al suicidio di un 11enne originario di Mergellina, zona bene di Napoli. Il suo nome è Giovanni, figlio di due professionisti napoletani che martedì scorso non hanno potuto che constatare il decesso

Nel quartiere napoletano di Pianura uno dei pochi monumenti del sud dedicato agli internati

“Nel ricordo di oltre 40.000 italiani caduti nei campi nazisti volontari della libertà e di quanti riposano nel cimitero militare di Merano. L’A.N.E.I. offre queste opere a Pianura di Napoli martoriata dal terremoto in segno di solidarietà e di fede nei più alti valori dell’uomo. Aprile 1984”. La grande targa

1943: i crimini nazifascisti nei comuni di Pozzuoli, Bacoli e Quarto

Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 anche l’area flegrea ha subìto rappresaglie da parte dei soldati tedeschi in fuga. La città di Pozzuoli per la sua posizione strategica a settentrione della città di Napoli, per il porto e la ferrovia, ma soprattutto per la presenza dell’industria bellica e dei serbatoi

Dall’Armistizio alle Quattro Giornate di Napoli: insurrezione e memoria storica

L’8 settembre del 1943 è ricordato come la data più tragica della storia d’Italia del Novecento. Giorno in cui fu rimato l’armistizio tra l’Italia e le truppe alleate, tra il generale Badoglio e le truppe alleate, con la conseguente fuga del re e della corte da Roma per evitare la

“Lo scugnizzo”. Un racconto di Vincenzo Giarritiello per omaggiare i ragazzi delle Quattro Giornate di Napoli

Il racconto che segue è un omaggio ai tanti scugnizzi che durante le Quattro Giornate di Napoli diedero la vita per liberare la città dal giogo nazifascista. I fatti e i personaggi narrati sono esclusivamente frutto della fantasia dell’autore: ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente

L’incanto della Grotta della Dragonara. Intervista al custode, Salvatore Greco | Gli articoli di Vincenzo Giarritiello

Dopo aver letto l’intervista che molti anni fa feci a Carlo Santillo, all’epoca custode della pseudo grotta della Sibilla sul lago d’Averno, la scrittrice Annamaria Varriale mi chiese se conoscessi la Grotta della Dragonara e fossi interessato a intervistare Salvatore Greco il suo custode. Ovviamente risposi di sì! Questa è l’intervista che effettuai a

Classis Misenensis

Le tradizioni navali del golfo di Napoli, lungo le coste che vanno dalla penisola flegrea a quella sorrentina, possono farsi risalire all’antichità romana.   Ricordiamo il motto sul cartiglio dello stemma cittadino di Amalfi, la prima delle repubbliche marinare: Descendit ex Patribus Romanorum (Discende dai padri dei Romani). A radicare queste tradizioni