La fillirea dei Campi Flegrei è una pianta sempreverde della macchia mediterranea; presenta un arbusto rigido raramente arboreo, di altezza superiore ai due metri, le foglie hanno forma lanceolata ed acuta; la sua caratteristica è quella di avere le foglioline perfettamente opposte ed appaiate perciò dette parallelinervie, larghe circa un centimetro con margini interi; i fiori sono profumati raccolti in racemi arrotondati, di colore giallo-verdastro, posti nell’ascella delle foglie; i petali e i sepali sono in numero di quattro; il frutto è piccolo e carnoso, di colore nero-bluastro, con un nocciolo dal guscio fragile; il picciolo è lungo da uno a quattro millimetri.
Questa pianta appartiene al genere fillirea, alla famiglia delle oleaceae, all’ordine delle ligustrales e presenta due specie conosciute la fillirea latifolia, a foglie larghe e quella angustifolia a foglie strette,che è la fillirea che predomina nei Campi Flegrei.
Entrambe le specie furono descritte già da Linneo, grande naturalista svedese del Settecento, il quale classificò per primo con la sistematica tutte le specie viventi, in particolare le piante allora conosciute. A lui si deve la classificazione binomia che usiamo ancora adesso.
Il genere e la specie sono rigorosamente scritte nella lingua ufficiale scientifica il latino, perciò detta classificazione binomia. Pianta calcarea, cresce su terreni molto aridi; pertanto la possiamo osservare lungo tutte le coste del golfo di Pozzuoli, sui terreni dei crateri antichi ma soprattutto su quelli più giovani comeil Montenuovo, Monteruscello, il vulcano Solfatara, la collina di San Gennaro, Monte Barbaro, Monte Gauro, gli Astroni, via Napoli, la conca di Agnano, Licola, Monte di Procida, Monte Grillo, Baia, Bacoli, l’Isolotto di Nisida, l’isolotto di Vivara a Procida, Ischia e tutto il litorale flegreo compreso l’isolotto di San Martino e la Gaiola.