Intervista a Monsignor José Ionilton de Oliveira, vescovo della prelatura di Itacoatiara
Martedì 30 Settembre presso il Teatro delle Suore Vocazioniste ha avuto luogo l’incontro della comunità laica e religiosa con Monsignore José Ionilton de Oliveira, Vescovo della Prelatura di Itacoatria nella regione brasiliana dell’Amazzonia. Ad aprire il convegno il Consigliere della formazione dei Vocazionisti Don Luigi Musella che, dopo avere illustrato la biografia dell’egregio padre , ha poi annunciato la presenza dello stesso al prossimo Sinodo episcopale che si terrà a Roma dal 6 al 27 Ottobre. È intervenuto in seguito Monsignore Ionilton che ha illustrato ai presenti la sua missione in Brasile dalle cui parole si è evinta l’intensità delle sua attività in un territorio afflitto dalle più disparate problematiche.
Quali attività concerne la sua missione in Amazzonia?
“La mia missione in Amazzonia è soltanto all’inizio. Lavoro nella Prelatura di Itacoatiara da solo due anni e due mesi. Dico spesso che sono un apprendista del vescovo e della realtà amazzonica. Ho trovato una Chiesa concentrata sulle attività interne, le celebrazioni dei sacramenti, la catechesi, i gruppi di preghiera. Cerchiamo di incoraggiare un servizio al di fuori dei luoghi sacri, dando vita alla pastorale sociale e alla ripresa dell’attività dei laici nella società, nel mondo della vita,della dimensione sociale della fede cristiana.” L’obiettivo principale è quello di evangelizzare in un Brasile sempre più urbano con l’intento di formare una comunità che testimoni il Regno di Dio verso la pienezza”.
L’obiettivo principale è quello di evangelizzare in un Brasile sempre più urbano con l’intento di formare una comunità che testimoni il Regno di Dio verso la pienezza”. L’attività ecclesiale svolta dal Vescovo permea tutti i livelli della società passando anche attraverso Consigli Comunali, Partiti Politici, organizzazioni non governative al servizio dei poveri.
Come è avvenuto il suo incontro con la Vocazione?
“Sono stato chiamato nel 1983 per partecipare agli incontri di discernimento vocazionale tenuti dalla Congregazione Vocazionista. Aiutato dai vocazionisti, in particolare da don Lisboa, ho sentito che Dio mi stava chiamando alla vita consacrata e ad essere sacerdote. Così nel 1984 ho iniziato il mio percorso formativo nella Congregazione.”
Questo è anche il motivo per il quale Napoli e il quartiere di Pianura sono diventate tappa fondamentale prima di ripartire alla volta della capitale.
Qual è il suo messaggio per i giovani in un momento così critico della nostra storia in cui la terra inizia a dare i primi segni di cedimento?
Voglio iniziare rivolgendo ai giovani le parole di Giovanni nella sua prima lettera: “ Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la Parola di Dio rimane in voi”(2:14). Quindi, con le parole di apertura di Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica dopo il Sinodo sui giovani”Cristo vive: è la nostra speranza e la gioventù più bella di questo mondo. Tutto ciò che tocca diventa giovane, diventa nuovo, diventa pieno di vita. Quindi le prime parole che voglio rivolgere a ciascuno dei giovani cristiani sono: Lui vive e ti vuole vivo! (ChristusVivit, n. 1)”.
Quindi voglio rivolgere una parola di incoraggiamento, di motivazione. I nostri giovani sono molto importanti nella vita familiare, ecclesiale e sociale. Dobbiamo fare affidamento sulla forza, sul coraggio e sulla determinazione della gioventù per aiutare a difendere la vita, la casa comune, il servizio ai poveri.
La sua missione affinché il ruolo della Chiesa rientri a pieno titolo nella vita di ognuno
“Come vescovo e vescovo nella Prelatura di Itacoatiara – Ammazonia – Brasile, desidero contribuire affinché la Chiesa possa compiere la missione ricevuta da Gesù, diventando sempre più evangelizzatrice, missionaria, servendo, accogliendo e facendo una scelta preferenziale per i poveri. Questa è una delle proposte del Sinodo per l’Amazzonia: attuare un’ecologia integrale. Trovare una soluzione affinché la Chiesa accompagni e sia presente nella vita delle persone, in particolare nelle comunità più lontane dai centri urbani, nelle comunità indigene, nelle comunità lungo i fiumi. Cercare nuovi modi per un’ecologia integrale in modo da potere assumere, come parte della nostra missione evangelizzatrice, la difesa della vita , la vita del territorio amazzonico.”
La testimonianza del Vescovo si fa portatrice di un messaggio attualissimo sintetizzato anche dalle parole del Papa:” Riaffermiamo una scelta sincera per la difesa della vita, della terra e delle culture”. Il Sinodo richiama infatti ad una piena collaborazione tra laicità e religiosità nel tentativo di spezzare le catene create dalle diverse sfumature che compongono il mondo eppure nel loro rispetto fare fronte comune per la salvezza del pianeta.
“L’obiettivo principale di questa convocazione è identificare nuove vie per l’evangelizzazione di quella parte del Popolo di Dio, in particolare degli indigeni, spesso dimenticati e senza prospettive di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta pluviale amazzonica, un polmone di capitale importanza per il nostro pianeta.”(Papa Francesco)
Lo slogan dell’incontro è stato “Senza Amazzonia poca o nessuna speranza di vita per il mondo” volto a sottolineare che l’Amazzonia ,così come qualsiasi altra problematica ambientale, riguarda l’intera umanità in modo da ridisegnare, nel nome di Gesù ,un mondo in cui l’ambiente è concepito quale elemento fondamentale per la prosecuzione della vita sulla Terra.