Venerdì 9 Marzo alle ore 10 ha avuto luogo l’inaugurazione di una panchina dipinta di rosso in Piazza San Vitale per sensibilizzare la comunità tutta contro la violenza sulle donne. L’iniziativa nasce dall’impegno della criminologa Antonella Formicola, zia di Stefania Formicola, giovane di 28 anni vittima di femminicidio a Napoli, che in sinergia con la Consigliera della X Muncipalità Fuorigrotta-Bagnoli , Paola Del Giudice ha promosso questo importante grido di ribellione . Il progetto è stato supportato dal Comune di Napoli e dall’assessore alle pari opportunità Simona Marino. A prendere parte all’inaugurazione sono stati i ragazzi del Liceo Vittorio Emanuele II e i bambini della Scuola elementare Andrea Doria i quali hanno letto alcuni messaggi contro la violenza nel suo assetto globale. Questa partecipazione sottolinea quanto la sensibilizzazione debba partire dal basso, dalla cultura, dall’istruzione. Sulla panchina rossa è stato dipinto il numero 1522 da effettuare in caso di emergenza per le vittime di violenza femminile. Una violenza subdola, aberrante, ma che ha modo oggi di trovare voce attraverso i canali mediatici che mediante simboli ne denunciano l’efferatazza. Questo simbolo posto in Piazza San Vitale, nella quale la stessa Stefania Formicola nel 2006 aveva svolto il servizio civile presso la Caritas,ha un significato evocativo attraverso il quale ognuno può fermarsi a riflettere per ricordare e non dimenticare e forse per dire “è tempo di cambiare”. Cambiare una società lontana dalla parità di genere che necessita di lavorare ancora sulle giovani generazioni affinché questi atti inauditi smettano di essere. Dalle parole della Consigliera Del Giudice si evince che il progetto potrà essere attuato anche in altri quartieri del Capoluogo Campano “affinché si possa dire no alla violenza di genere e di ogni tipo”.Nel pomeriggio ha avuto luogo una fiaccolata sostenuta dalla Consigliera e dalla criminologa Antonella Formicola a cui prenderanno parte i familiari di vittime di violenza. Questa iniziativa ha avuto la finalità di scuotere le coscienze di chi commette atti efferati , ma anche a sensibilizzare quelle donne che si vedono perpetuati i loro maltrattamenti e che, indifese per la loro eccedente sudditanza psicologica cui sono sottoposte, sono restie a denunciare gli atti subiti alle autorità competenti.
Martina Bruna Chiaiese