“La decisione del Consiglio di Stato sull’ex Vicienzo a Mare ci indica un percorso diverso rispetto a quello intrapreso dall’amministrazione comunale. I giudici hanno stabilito che l’opera non è abusiva, ne prendiamo atto, ma la possibilità di abbattere il manufatto c’è sempre. Abbiamo un progetto che ci è stato finanziato nell’ambito del Programma PIU Europa per completare la riqualificazione del lungomare di Pozzuoli e lo porteremo avanti cambiando strategia”.
E’ il commento del sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia alla decisione del Consiglio di Stato sull’ecomostro del lungomare flegreo. Una storia controversa che va avanti da diversi anni, da quando, dopo decenni di abbandono, nel 2013 l’amministrazione Figliolia decide di inserire il progetto dell’abbattimento tra gli interventi aggiuntivi del PIU Europa assieme alla riqualificazione della Darsena e dell’asse viario che va da piazza Aldo Moro ad Arcofelice al lago di Lucrino. Interventi che vengono accolti e finanziati dalla Regione Campania. In quello stesso periodo c’è una nota della Soprintendenza che sottolinea l’inattendibilità da un punto di vista paesaggistico dell’opera, rimarcando che la riqualificazione dell’area non potesse in alcun modo prescindere dall’abbattimento del manufatto. Successivamente inizia il contenzioso sulla liceità edilizia dell’opera: il Tar dà ragione al Comune, mentre il Consiglio di Stato in ultima analisi ribalta la decisione.