
L’atmosfera sospesa che regala la laguna di Venezia è uno spettacolo unico al mondo. Lo scrittore e giornalista Umberto Montin invoca i fantasmi del passato per far riemergere dalle putride acque, i protagonisti di una trama fitta e piena di colpi di scena.
La morte violenta di una giovane inglese, scuote la coscienza di un ex poliziotto, Sebastiano Faliero, il cui intuito scava nelle fondamenta di una città, dove ombre e misteri, stigmatizzano il profilo della città antica. La crisi epidemiologica che colpisce il mondo, cristallizza Venezia, amplificandone il fascino sinistro, ma non la priva della sua bellezza senza tempo.
Sebbene Faliero non sia autorizzato a svolgere indagini, decide di assolvere al desiderio di un anziano nobiluomo, nel scoprire la verità sull’assassinio della giovane.
La vittima era una giovane sposa, il suo cadavere sarà restituito dalle acque della laguna, dopo solo tre giorni dal suo matrimonio. La scomparsa del novello marito, la mancanza di un alibi da parte di quest’ultimo, l’esistenza dei due giovani, sono i punti di partenza ai quali l’ex poliziotto poggia l’inizio delle ricerche.
Macabri rituali, il folle intento che persegue gli ideali che animano la nuova teoria sulla pulizia etnica, l’esasperato bisogno di affermazione identitaria, rendono le ricerche molto difficoltose.
Il ritmo serrato della narrazione proietta il lettore al centro di un vorticoso giro di azioni, una serie di cerchi concentrici che spingono con forza verso la natura del male puro, trasferendo paure e angosce nel circolo vizioso di uomini, che spinti dall’ignobile convinzione etnica, a compiere delitti efferati.
Venezia assiste sonnolenta al compiersi di nefandezze profonde, privata per colpa del Coronavirus, ad arrendersi ad un’immobilità apparente, dove mani lorde di sangue continuano a commettere atti criminali.
La “bruma” è la personificazione del gelo emozionale che custodisce cuori e mente malati, scarti di esistenze volte al suicidio dell’anima.
Faliero riuscirà a fendere la foschia dietro cui si cela la vera ragione dei delitti, turberà l’anello di nebbia solida che con candore e disincanto la città difende la città dal buio in cui sopravvivono le entità immateriali, che senza un briciolo di umanità si nutre del turpitudine nella quale naviga il loro spirito.
La poetica storia narrata da Montin svela il lato oscuro di una città, che da secoli galleggia respirando l’aria mefitica della laguna, contrastando traffici e malaffare con la meravigliosa presenza architettonica e le sue calli che continuano a far sognare a occhi aperti chi la mira.