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Al via “Vivere nel vulcano”. La III edizione dedicata a Giuseppe Imbò a 80 anni dall’ultima eruzione del Vesuvio.

Lunedì 7 ottobre alle ore 17.30 presso l’ Osservatorio Vesuviano di Napoli (Via Diocleziano, Napoli) si terrà la presentazione della terza edizione della rassegna “Vivere nel Vulcano” quest’anno dedicata a Giuseppe Imbò, geofisico sismologo che studiò il complesso vulcanico Somma-Vesuvio durante l’eruzione avvenuta nel 1944.

La rassegna “Vivere nel Vulcano” si svolge in tre momenti divulgativo, didattico e di ricerca scientifica e prevede presentazioni di libri inediti, mostre scientifiche-divulgative, esposizioni di fotografie dei vulcani del Mediterraneo centrale e laboratori per ottanta bambini dei Campi Flegrei. I siti che la ospitano sono: il 7 ottobre l’Osservatorio Vesuviano di Napoli, il 9 ottobre il sito storico e il Real Museo dell’Osservatorio Vesuviano di Ercolano e il 25 ottobre la Necropoli Tardo antica paleocristiana di Pozzuoli.

Direttore Osservatorio Vesuviano Mauro A. Di Vito

La rassegna ideata da Anna Russolillo e Franco Foresta Martin è curata insieme a Sandro de Vita, Sonia Gervasio, Anna Abbate, Vittorio Sciosia.

Lunedì 7 ottobre apriranno i lavori il direttore dell’Osservatorio Vesuviano (INGV) Mauro Antonio Di Vito, il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni, l’assessore alla Pubblica Istruzione di Pozzuoli Vittorio Festa, la dirigente dell’IV Pergolesi Francesca Coletta e la dirigente dell’I.C. V Artiaco Anna Marra.

Per la sezione didattica interverranno le maestre Mariarosaria Russo, Anna Maria Relvini e Elisa Scamardella della Pergolesi e le maestre Maria Rosaria Figliolia, Maraia Aragri, Genoveffa Di Nuzzi, Rosa Iaccarino e Anna Panaro dell’Artiaco.

Chiuderanno la presentazione del progetto i curatori di “Vivere nel Vulcano 2024”. A moderare sarà Gianni Ambrosino direttore VG21.

In occasione della inaugurazione di “Vivere nel vulcano 2024” sarà presentato alle 18.15 in anteprima a Napoli il libro “Miti leggende e storie della geologia in Campania” a cura dei proff. Franco Foresta Martin e Valerio Agnesi. Un volume in cui si intrecciano abilmente la divulgazione scientifica qualificata e la narrazione piacevole con i saggi di: Anna Abbate, Vincenzo Amato, Pietro Aucelli, Ludovico Brancaccio, Aldo Cinque, Sandro de Vita, Antonio Di Fiore, Sonia Gervasio, Lisetta Giacomelli, Gaia Mattei, Federica Nerini, Patrizia Polizzi, Giovanni Ricciardi, Carmen Rosskopf, Filippo Russo, Anna Russolillo, Michele Sisto. Il libro uscito in libreria in concomitanza con gli 80 anni dall’ultima eruzione del Vesuvio apre con il contributo dei vulcanologi primi ricercatori INGV Sandro de Vita e Giovanni P. RicciardiOttanta anni fa, il Vesuvio. Per l’ultima volta“, un saggio in cui i due scienziati ricostruiscono in base al resoconto del professore Giuseppe Imbò, allora direttore dell’Osservatorio Vesuviano l’ultima eruzione del Vesuvio, avvenuta tra il 18 e il 29 marzo del 1944.

Il programma prevede nella mattinata di mercoledì 9 ottobre percorsi attivi con le scuole flegree al sito storico dell’ Osservatorio Vesuviano di Ercolano: visita guidata con ricercatori INGV al Real Museo, laboratori di vulcanologia con vulcanologi dell’Osservatorio, di arte con sventoliamo la scienza e di fotografia delle Scienze naturali.

Nel pomeriggio di mercoledì 9 ottobre alle 15.30 verrà inaugurata nel Reale Osservatorio Vesuviano la quinta tappa della mostra itinerante “L’oro nero del Mediterraneo. L’ossidiana nella preistoria” curata da Franco Foresta Martin e Anna Russolillo in collaborazione con Sandro De Vita, Sonia Gervasio e Anna Abbate. 

Italy, Campania, Gulf of Naples, Procida – the western tip of the island ends up with the small island of Vivara, a natural park linked to the main island by a tiny bridge. Foto di Vittorio Sciosia

Vernissage Venerdì 25 ottobre alle 15.30 presso la Necropoli paleocristiana di San Vito (Villa Elvira) della mostra fotografica “Terre vulcaniche del Mediterraneo” del noto fotografo giornalista Vittorio Sciosia curata da Anna Russolillo arricchita dalla esposizione delle foto premiate degli alunni dei Campi Flegrei.

A seguire la presentazione del catalogo inedito “L’Oro Nero del Mediterraneo. L’ossidiana nella preistoria” (Villaggio Letterario – Museo Tusa di Procida. Ottobre 2024) curato da Franco Foresta Martin e Nicola Scotto Di Carlo. Il libro compendia articoli scritti da esperti – di cui due saggi scientifici inediti – l’origine geologica, lo sfruttamento e l’uso dell’ossidiana nel tempo; il suo valore attuale come oggetto d’indagine archeologica e archeometrica e come argomento di studio per la didattica e la divulgazione, fra Scienze della Terra, Archeologia e Scienze Umane. Gli autori del volume sono Ilenia Arienzo, Federica Bertino, Bruna Cariddi, Aldo Cazzella, Licia Corsale, Sandro de Vita, Sonia Gervasio, Franco Foresta Martin, Lisetta Giacomelli, Claudio Giardino, Massimiliano Marazzi, Maurizio Moscoloni, Livio Pontieri, Anna Russolillo, Nicola Scotto di Carlo, Monica Scotto di Covella, Robert Tykot, Tiziana Zappatore.

Necropoli Tardo Antica – Paleocristiana di San Vito (Villa Elvira)

La manifestazione si chiuderà con la degustazione presso la Necropoli Tardo antica – Paleocristiana di San Vito (Villa Elvira) di vini e prodotti tipici delle terre vulcaniche.

La rassegna partita a gennaio è suddivisa in diverse sezioni:

La sezione scientifica (gennaio-dicembre 2024) quest’anno è dedicata allo studio analitico e analisi archeometriche delle ossidiane conservate nei depositi del Museo Civico “S. Tusa” di Procida a cura dei proff. Franco Foresta Martin (INGV) e Robert Tykot ordinario di Antropologia dell’ Università della Florida Meridionale.

La Kermesse promossa da Lunaria Onlus A2 e dall’ Osservatorio Vesuviano (INGV) è organizzata in collaborazione con il Comune di Pozzuoli, con l’I.C. IV Pergolesi di Pozzuoli, e dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli. La rassegna gode del patrocinio del Consiglio Regionale della Campania, dell’INGV, dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, dell’Associazione Vulcanologi Italiani (AIV), di Villaggio Letterario, del Gruppo archeologico Kyme e ha il sostegno de “Il Capitano 1890” di Pozzuoli, di “Villa Elvira” e del “Blamangieri”.

La sezione divulgativa è dedicata alla V tappa della mostra itinerante sull’”Oro Nero del Mediterraneo. L’ossidiana nella preistoria” che partita dal Museo archeologico Salinas di Palermo è approdata al Museo archeologico dei Campi Flegrei, al Museo S. Tusa di Procida e alla sala mostra della Necropoli Tardo Antica Paleocristiana di Pozzuoli. È inoltre prevista una mostra fotografica dedicata ai territori vulcanici bagnati dal Mar Mediterraneo.

La sezione didattica quest’anno vede visite guidate con vulcanologi INGV al Museo del Reale Osservatorio Vesuviano, laboratori di vulcanologia, di arte con sventoliamo la scienza e di fotografia delle Scienze naturali con la partecipazione di ottanta alunni dell’I.C. IV Pergolesi e dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

Reale Osservatorio Vesuviano di Ercolano

LA BELLA STORIA DEL REALE OSSERVATORIO VESUVIANO RACCONTATA DA RICERCATORI INGV

Il sito storico dell’ Osservatorio Vesuviano è il museo del primo Osservatorio vulcanologico del mondo. Situato sul Colle del Salvatore sul versante occidentale del Vesuvio. L’Osservatorio Vesuviano raccoglie una preziosa collezione risalente fino al 1500. La sua storia è stata raccontata nel 2023 da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nell’articolo “The Museum of the Osservatorio Vesuviano: inviting the public to explore the geoheritage of the world’s first volcano observatory” pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale ‘Bulletin of Volcanology’.

L’Osservatorio Vesuviano fu fondato nel 1841 per volere di Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie. Mentre il moderno nucleo della ricerca e del monitoraggio si è trasferito da oltre 40 anni nella città di Napoli, l’antico edificio vesuviano ospita un Museo in cui sono esposte collezioni di interesse scientifico, culturale e artistico, risalenti all’inizio del 1800. Strumenti scientifici, rocce e minerali, libri antichi (alcuni dei quali risalgono al 1500), antiche carte e modelli geologici costituiscono il cuore della collezione e si affiancano a foto e filmati di eruzioni storiche del Vesuvio, gouaches del 1700, oltre a registrazioni su carta affumicata dell’attività sismica dal 1915 al 1970, nonché l’apparato stesso per affumicare la carta.

Il complesso dell’Osservatorio Vesuviano è sviluppato sul Colle del Salvatore ed è formato da due edifici principali: l’edificio principale del 1841, con annesso giardino storico, e una struttura moderna costruita negli anni ‘70 per le attività di ricerca e monitoraggio di quel tempo.

Particolarità dell’edificio storico è la presenza di due meridiane che indicano l’ora solare e i mesi dell’anno e le grandi terrazze con vista panoramica sul Golfo di Napoli che erano utilizzate per le osservazioni esterne dei fenomeni vulcanici.

Per volere di Ferdinando II di Borbone, l’arte accompagna l’attività scientifica nelle sale dell’Osservatorio: le decorazioni dei soffitti delle sale rappresentano Minerva, dea della scienza, che incorona Prometeo, Eolo che comanda i venti e Vulcano, dio del fuoco, con la sua Fucina. L’arte qui presente è probabilmente un omaggio allegorico alla benevolenza del re borbonico verso le Arti e le Scienze della Terra.

Gli strumenti scientifici pionieristici appartenenti alla collezione dell’Osservatorio Vesuviano rappresentano i progressi scientifici compiuti tra l’Ottocento e il Novecento nel campo del monitoraggio dei vulcani. La collezione comprende strumenti sismologici, magnetici, geodetici, geochimici e meteorologici utilizzati per la sorveglianza del Vesuvio.

I sismografi progettati da Luigi Palmieri, Ascanio Filomarino, Emil Johann Wiechert, Guido Alfani e Giovanni Agamennone, sono il cuore di una collezione unica al mondo.

I visitatori possono scoprire questo patrimonio attraverso esposizioni permanenti e un percorso multimediale che ripercorre la storia del Vesuvio e l’origine del monitoraggio vulcanico.

Il museo si trova all’interno dell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio, istituito nel 1995. La rete di sentieri del parco consente ai visitatori di godere della geodiversità di Somma-Vesuvio, la cui attività è stata intrecciata con quella degli esseri umani dal Neolitico ai tempi moderni, come testimoniano numerosi importanti siti archeologici intorno al vulcano, tra cui i più famosi Pompei ed Ercolano”.

Link allo studio: https://link.springer.com/article/10.1007/s00445-023-01658-9
Citazione: Di Vito, M.A., Sparice, D., de Vita, S. et al. The Museum of the Osservatorio Vesuviano: inviting the public to explore the geoheritage of the world’s first volcano observatory. Bull Volcanol 85, 45 (2023). https://doi.org/10.1007/s00445-023-01658-9

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