Capri, l’isola incantatrice, luogo di elezione per chi desidera esplorare le profondità dell’anima, o spalancare le porte verso un universo nuovo, dove abbandonare le funi costrittive della morale estetica e lanciarsi in avventure erotiche – amorose al limite del possibile.
Le vittime di questo racconto poliziesco sono tutte giovani donne, le cui vite sono recise come gambi di fiori, con un taglio netto alla gola. Il commissario Veneruso, l’investigatore nato dalla penna creativa di Diego Lama, è obbligato, suo malgrado dipani la matassa, sebbene il suo istinto tenda sempre a cercare le ragioni profonde di un atto criminoso, cui radici si fondano su problematiche psicologiche, culturali, sociali molto complesse.
Il suo viaggio a Capri ha ragioni ben diverse dalle mansioni ordinarie, la cattura di un brigante, in compagnia del suo attendente, giovane e spavaldo conquistatore di anime femminili. Il trasbordo da Napoli a Capri definisce la linea del profilo di Venereo, uomo arguto e riflessivo, cui capacità di analisi fluisce nel talento indiscusso che anima la sua personalità investigativa.
L’isola indosserà una maschera diversa, tralasciando trucchi e balli, per svelare un’anima segreta e buia, costruita con materiali di scarto, unico sostegno per rappresentare i lati oscuri degli esseri umani. Fantasmi e strane premonizioni guideranno il commissario Veneruso verso la soluzione finale, che discuterà alla presenza dei sospettati, alla maniera di Nero WolfE, lo statico prototipo dell’uomo legato alla ricerca della verità legale.
Diego Lama dipinge un affresco di Capri insolito, uscendo dalle limpide acque che la circondano, macchiando di sangue le spiagge, le caverne e i rifugi intimi delle vite dei suoi abitanti, sorpresi da tanta crudeltà, non immuni al male seppur residenti in uno dei paradisi della Terra.