Era il 20 gennaio del 1752, giorno del compleanno del re Carlo di Borbone, quando fu posta la prima pietra della Reggia di Caserta. Da allora l’architetto del papa “della real Fabbrica di San Pietro” Luigi Vanvitelli diventa l’architetto che accompagna Napoli a diventare Capitale del Regno.
L’Accademia Reale ha organizzato il convegno internazionale “Luigi Vanvitelli: architettura e musica nella Napoli Borbonica” che si terrà domenica pv 12 novembre 2023 a partire dalle ore 10.00 presso il Real Parco Borbonico della Casina Vanvitelliana (Sala Ostrichina) del Fusaro.
Il convegno è stato organizzato in occasione del 250° anniversario dalla morte di Luigi Vanvitelli per ricordare il celebre architetto ingegnere e scenografo di origine olandese nato a Napoli nel 1700 e morto a Caserta nel 1773. Come sede della giornata studi è stato scelta l’area dei Campi Flegrei, il Fusaro, progettata da Luigi Vanvitelli destinata a Riserva di caccia e pesca dei Borbone e visitata nel 1770 da Mozart. Il lavoro flegreo fu poi completato dal figlio Carlo Vanvitelli che sul finire del XVIII secolo realizzò il Casino Reale di Caccia conosciuto come la Casina Vanvitelliana.
Il Convegno “Luigi Vanvitelli: architettura e musica nella Napoli Borbonica” è a cura di Giovanni Borrelli, Aurelio Musi e Francesco Nocerino. Promosso dal Centro Studi dell’Associazione Culturale Accademia Reale si avvale del patrocinio e contributo della Regione Campania e ha il patrocinio morale del Comune di Bacoli, del Centro Ittico Campano, dell’Ente Parco Ragionale dei Campi Flegrei e di varie Università e Istituti di cultura.
La giornata del 12 novembre sarà divisa in due sessioni di lavoro che vedranno confrontarsi figure di primo piano appartenenti al mondo delle istituzioni, dell’università, dell’architettura e della musica.
L’evento partirà con i saluti istituzionali del Sindaco di Bacoli Josi della Ragione, dell’avvocato Sergio Cosentini Amministratore del Centro Ittico Campano e dell’architetto Franco Maisto Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei.
La prima tavola rotonda moderata da Francesco Nocerino vedrà la partecipazione del professore Aurelio Musi dell’ Università degli Studi di Salerno con «Teatro e Musica nella Descrizione di Napoli di Giuseppe Maria Galanti», seguiranno gli interventi del presidente dell’Accademia Reale Giovanni Borrelli con «La scena teatrale e lo spettacolo a Napoli durante il Regno attraverso la testimonianza di un osservatore d’eccezione: Luigi Vanvitelli», della professoressa Angela Bosco dell’Università degli Studi “Orientale” di Napoli e dell’architetto Marina Guida con «L’influenza di Vanvitelli nell’architettura dei siti borbonici casertani. Il caso del Real sito di Carditello: storia e sviluppi attuali».
Chiuderanno la prima sessione di lavoro il prof Giulio D’Amore del Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno con «Il primo “Maestro di Cappella”. Il ritorno di Hasse a Napoli nelle lettere di Vanvitelli», l’architetto Giuseppe Cristoforoni con «Lo sviluppo culturale a Napoli al tempo dei Borbone: l’innovazione, l’architettura, la musica» e il professore Pier Luigi Chiapparelli dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli con «Luigi Vanvitelli e l’effimero».
Il pomeriggio a partire dalle 15.00 vedrà la seconda tavola rotonda moderata da Aurelio Musi con gli interventi della professoressa Maria Spisto dell’Istituto Imbriani di Napoli con «Il pensiero filosofico al tempo di Vanvitelli”, seguirà la relazione del professore Francesco Nocerino dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con «Prospetti e prospettive. Organi napoletani al tempo di Vanvitelli».
La manifestazione si concluderà con il Concerto «Musica e Danza nel periodo di Vanvitelli nelle corti di Napoli, Parigi e Madrid» a cura dell’Accademia Reale Baroque Orchestra.
VANVITELLI NEL REGNO DI NAPOLI. CENNI
Nel 1751 Carlo di Borbone, re di Napoli, volendo erigere un nuovo palazzo reale a Caserta, ottenne da Benedetto XIV che l’incarico fosse dato al Suo architetto. La costruzione della reggia e dell’acquedotto carolino impegnarono Vanvitelli oltre vent’anni. Ma la sua attività nel regno di Napoli fu intensa: restaurò le chiese dei SS. Marcellino e Festo, di Santa Maria della Rotonda e di San Luigi di Palazzo, reintegrò e/o abbellì i palazzi del principe di Campolieto, del marchese di Genzano, del duca di Calabritto e del principe d’Angri, la caserma di cavalleria al ponte della Maddalena, il palazzo reale di Napoli (1753) e il teatro San Carlo. Nei dintorni di Napoli, Luigi Vanvitelli ha lasciato l’impronta della sua opera: al Fusaro con il Real Parco Borbonico, a Maddaloni con un altare e un ciborio; a Portici con il restauro del palazzo reale e l’ampliamento dei suoi giardini; a Resina, col rifacimento di Villa Campolieto (1766); ad Airola, con la chiesa dell’Annunziata, facciata e portico (1745-1786), etc…