La recente decisione del Governo di affiancare alle mamme e ai nuclei familiari con bimbi appena nati, subito dopo il parto e durante i primi mesi di vita, la figura professionale dell’Assistente Materna, ha creato non pochi malumori.
A far sentire la propria voce l’AICCeF (Associazione Italiana Consulenti Coniugali e Familiari), con la presidente Stefania Sinigaglia, che ha sollevato alcune obiezioni: “Prendersi cura in via esclusiva dei bisogni della madre, tralasciando quelli del padre potrebbe rivelarsi un intervento riduttivo e parziale oltre che rischioso. Difatti, andando a rafforzare il rapporto madre-figlio, che già di per sé si configura come esclusivo al momento della nascita, si rischierebbe di compromettere la relazione di coppia ingenerando nel padre vissuti di esclusione e di solitudine, favorendo atteggiamenti deresponsabilizzanti atti a pregiudicare, in una delicatissima fase di transizione del ciclo di vita della famiglia, sia la relazione coniugale che quella genitoriale”. Auspicano all’AICCeF che ci si possa avvalere, invece di creare nuove figure, dei consulenti familiari che lavorano sui territori da anni accompagnando coppie e famiglie ad affrontare le quotidiane problematiche relazionali e sociali di tipo non patologico. “Considerando l’emergenza educativa, che le cronache non mancano di riportare quotidianamente alla nostra attenzione, sarebbe opportuno e funzionale – sostiene la rappresentante dell’associazione di categoria – affiancare alla coppia genitoriale la figura del Consulente Familiare, un professionista socio- educativo che in Italia esiste e opera da oltre settant’anni. Si tratta nello specifico di una figura professionale che vanta una formazione specialistica codificata dall’AICCeF e depositata al Mimit, ampiamente consolidata sul territorio nazionale, il cui operato è conforme a quanto sancito dalla Legge 4/2013”.
L’AICCeF si rivolge direttamente alle Istituzioni. “L’AICCeF intende allora rivolgere un appello al legislatore, auspicando la possibilità di dare spazio e rilievo a figure professionali adeguatamente formate già esistenti, il cui operato è andato sempre più consolidandosi sul territorio nazionale, dagli anni 40 ad oggi, nell’ambito della libera professione come dei Consultori privati. Pertanto la proposta, di cui si fa portavoce la Presidente dell’AICCeF, è volta a destinare parte dei fondi del Pnrr per l’istituzione di una Rete Territoriale di Consulenti Familiari in ogni Regione. Sappiamo bene come le strutture pubbliche siano al collasso, non riuscendo a coprire con le risorse attualmente disponibili l’enorme fabbisogno della popolazione”. Lo stesso Sindaco Manfredi e l’Assessore Striano nell’ultimo convegno del maggio scorso a Napoli, in occasione della Giornata Nazionale della Consulenza Familiare hanno auspicato una collaborazione sinergica di tali professionisti con le Istituzioni”.