Giovedì 28 settembre nei locali della LIBRERIA PHLEGREA, a Pozzuoli in Piazza della Repubblica, alle ore 19 si terrà l’incontro con lo scrittore Gaetano Cinque. Parteciperà Fabio Pagano direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei.
Nato a Portici e laureato in Lettere Classiche, Gaetano Cinque vive a Brescia dal 1973 dove ha svolto prima la professione di insegnante e successivamente quella di Preside. L’attività professionale non gli ha impedito di dedicarsi alla passione per la scrittura, pubblicando ben quindici libri tra romanzi, un saggio sulla letteratura e una raccolta di racconti.
Il legame della sua scrittura con quello che ama definire il Paradigma Flegreo inizia nel 2015 con il romanzo CERCANDO L’ANTICA MADRE. Il protagonista è il poeta Virgilio che si reca nei Campi Flegrei non solo per cantarne la bellezza dei luoghi ma per trarre ispirazione dalla musa rappresentata dall’Antica Madre che vi risiede. “Nel romanzo i Campi Flegrei diffondono l’eco inconfondibile di un ancestrale richiamo: l’antica madre che, come per i troiani in fuga, è la perenne ricerca di un luogo di benessere e felicità. Bebè e Fortunina, i due protagonisti del romanzo sfuggiti al dramma della guerra provenienti da Trieste, vedono in Capo Miseno il luogo agognato per una vita di speranza e felicità…”
Il paradigma flegreo prosegue con il romanzo VITE PARALLELE del 2016. “In un mondo magmatico ed effervescente il protagonista non si accontenta di una sola opportunità e si proietta in una pluralità di scelte che poteva compiere e non ha compiuto fino a prefigurare un homo beatus che lui definisce homo phlegreus. In questa ricerca di identità la storia flegrea porta sulla scena dei Campi Flegrei, attraverso l’immaginazione letteraria, Petronio e Apuleio con i loro romanzi aprendo squarci su segmenti narrativi spesso dimenticati ma ben incastonati nel quadro vitale della geografia flegrea.”
Il paradigma flegreo riprende nel 2019 con IL ROMANZO DI DIOTIMA, “la sacerdotessa di cui parla Platone nel Simposio e che ha edotto Socrate sull’essenza dell’eros. Nella ricostruzione della sua sorprendente vita la donna di Mantinea intende presentare come ha validitato il suo percorso di conoscenza per essere vera sacerdotessa in grado di leggere il futuro: chi poteva essere l’artefice di tale verifica se non la Sibilla Cumana dirigendosi nella città flegrea insieme alla splendida Aspasia, prima di indirizzare la nave verso Atene, proveniente da Mileto? …”.
Con EURIDICE PER SEMPRE del 2022 si chiude quella che, al momento, è la tetralogia flegrea di Gaetano Cinque. In questo romanzo “i Campi Flegrei rappresentano, per la loro natura geologica magmatica in continua fibrillazione, il vestibolo degli inferi e sono una meta non facile da raggiungere per cui occorre una compagnia di uomini determinati come quelli che avevano preso parte alla spedizione nella colchide. Torna la nave Argo con Giasone, tornano gli argonauti per sostenere Orfeo nella sua difficile impresa.”
Fondendo il mito con l’attualità Gaetano Cinque è come se volesse dirci che nell’anima dell’homo phlegreus alberga quel quid che lo rende diverso dagli altri uomini. L’homo phlegreo cammina a braccetto contemporaneamente con il sogno e con la realtà in quanto la sua esistenza è come se fosse segnata prima ancora di nascere da quel paradigma flegreo dal quale nessuno degli abitanti dei Campi Flegrei può sfuggire. Potremmo dire che quel paradigma periodicamente si manifesta sotto forma di bradisismo per ricordarci che l’instabilità della terra flegrea si riflette nell’anima dell’uomo flegreo in quanto, essendo stato l’uomo creato dalla terra – la parola uomo deriva da humus/terra -, chi nasce e vive nei Campi Flegrei è come se avesse il destino segnato dalla volontà dell’Antica Madre espressa attraverso l’invisibile sussurro della Sibilla Cumana.
La presenza accanto all’autore del direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei è quanto mai appropriata viste le tematiche trattate da Gaetano Cinque.
Sarà sicuramente una serata ricca di spunti interessanti.