Come ogni anno dal XVII secolo Procida in questo giorno si sta preparando alla Processione del Venerdì Santo ma con una novità, domani tra i Misteri sfilerà per la prima volta la Cananea.
Sono le donne del Museo delle donne del Mediterraneo capitanate dalla storica Gea Palumbo le organizzatrici di questo evento.
La Cananèa nel Vangelo
In quel tempo Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco che una donna Cananèa, che veniva da quella regione, gridava: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma Egli non le rivolse neppure una parola. Allora i Suoi discepoli Gli si avvicinarono e Lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a Lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed Egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore disse la donna, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita. Pochi personaggi del Vangelo sono come questa donna, una madre straniera che non si arrende ai silenzi di Gesù, ma che intuisce sotto il suo rifiuto l’impazienza di un Suo sì. Una madre pagana, che adora Baal e Astarte, è dichiarata «donna di grande fede». Questa donna non ha la fede dei teologi, ma quella delle madri che soffrono. Non conosce il nome di Jahvé, ma ne conosce il cuore.
La Cananèa sfilerà domani a Procida
La Processione domani partirà all’incirca alle 6.30 da Terra Murata per arrivare all’incirca alle 13.00 al Porto.
Il personaggio della Cananèa sfilerà domani con il numero 12 e sarà rappresentato su un quadro realizzato dalla pittrice Paola Iotti. La tavola su cui appoggia il quadro è decorata da un’altra pittrice che fa parte anch’essa del Museo delle Donne del Mediterraneo, Arianna Spizzico.
Il Mistero sarà assemblato oggi sulla Terramurata, con l’aiuto di Anna Galdieri, per essere pronto alla chiamata del Venerdì alle 6.30.
l Mistero sarà portato da una delegazione del Museo delle donne del Mediterraneo composta da donne di Procida e donne che amano Procida come una seconda patria: Gea Palumbo, Barbara Festa, Arianna Spizzico, Francamaria De Cicco, Maria Lamberti e Flora Rucco. Ma un folto numero delle associate al museo e del gruppo delle Lectrices in fabula seguiranno la processione dai margini.
La Processione è organizzata, ancora oggi come nel Seicento, dalla Confraternita dei Turchini, detta così dal colore, turchino appunto, della mozzetta, quella caratteristica mantelletta che copre il vestito bianco. In origine la Processione era costituita da semplici flagellanti, poi, nel corso del tempo avvennero alcune trasformazioni. Innanzitutto nel 1728 la Processione si arricchì con una magnifica statua lignea del Cristo morto di Carmine Lantriceni e poi anche con quella della Madonna Addolorata.
Ma la grande trasformazione avvenne alla metà del Settecento, per opera del Vicario foraneo Giuseppe Palumbo, che soppresse i flagellanti e suggerì di sostituirli con rappresentazioni dei Misteri della Passione.
Il Priore, Matteo Germinario domani suonerà la tromba dal caratteristico ed unico suono che accompagna il rito. Le due statue che sfilano lungo il percorso sono ancora quella famosa del Cristo morto, e quella della Madonna Addolorata. Con la Madonna sfilano anche i bambini della famiglie procidane come piccoli angeli addolorati, che indossano il caratteristico abito da lutto tutto nero ricamato in oro con un motivo simile a quello dell’abito della Madonna e con una lunghissima piuma nera sul cappello. Anche questo abito si tramanda di generazione in generazione.
La storica Gea Palumbo ci dà il suo punto di vista sulla sua idea di introdurre la Cananèa tra i Misteri del Venerdì Santo:
«La Cananea, come raccontano sia il vangelo di Matteo (15, 21-28) sia quello di Marco (Mc7,24-30), è una donna di Canaan, non ebrea, oggi diremmo una straniera, siro-fenicia, che si presenta a Gesù chiedendogli di salvare sua figlia ammalata. Gesù tuttavia si mostra contrario e con parole insolitamente dure afferma: “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele”, dunque egli afferma l’idea di un Cristianesimo rivolto solo agli Ebrei, giocando anche con ironia sull’assonanza Cananei -cani “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini“. Sarà solo l’umiltà e la grande fede della Cananea che riuscirà a trasformare quel cristianesimo in origine “solo per gli ebrei” in una religione per tutti. Infatti la donna risponde : «È vero, Signore, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». A quel punto Gesù, commosso dalla fede della donna, risponde:
« Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». In queste parole si cela una grande trasformazione…. È la premessa di quel cristianesimo che diventerà missionario rivolgendosi a tutti gli angoli della terra. Mai come oggi ci sembra importante sottolineare questa trasformazione, e siamo molto contenti che a farlo sia un gruppo di donne che sognano di realizzare proprio questo grande ideale di unire le donne dei diversi paesi del Mediterraneo, anche quelli del Medioriente dove oggi sarebbe la Terra di Canaan, quel Medioriente nel quale la diversità religiosa ha segnato e segna ancora più che le somiglianze, le differenze e parla ancora con poche parole di fratellanza».