Non puoi negare l’evidenza, le curve del corpo che non seguono le armonie giuste, nonostante gli sforzi che impieghiamo per piacere, o per piacersi.
Ilaria Parlanti racconta attraverso il personaggio di Isabella, le insidie celate dal tortuoso percorso minacciato da uno stato di salute fragile. L’infanzia e l’adolescenza di Isabella sono segnate da un disturbo fisico che le impedisce di reggersi, la gabbia scheletrica che regge il suo corpo è minata. Vivere soltanto vivere è l’unico desiderio di Isabella, così affronta un doloroso percorso che la condurrà a risollevare il suo destino.
Tra le pagine di questa biografia Ilaria rivive attraverso la deturpante angoscia che sorvola il quotidiano di Isabella i giorni, i mesi e gli anni che la separeranno dalla rivincita sulla malattia. Le operazioni, le attese, le trasformazioni non sole fisiche ma anche psicologiche, le evoluzioni del cuore sono al centro di questo viaggio individuale.
Isabella da adulta sarà lei stessa un medico, per la precisione un chirurgo ortopedico, respirerà i volumi occupati dall’odore penetrante dei disinfettanti, delle urla di dolore, quel miscuglio sconosciuto a chi non ha mai varcato la soglia di un ospedale.
Il romanzo ci trasporta nell’altra metà del cielo, quello che resta buio anche quando fa giorno, dove i miracoli illuminano per pochi secondi, come stelle cadenti chi supera quella meta, ricominciando a sognare per vivere il domani.