“La scoperta, da parte dell’Associazione Coccieus, di un lungo tratto finora sconosciuto dell’antico Acquedotto Augusteo della Campania, rappresenta un elemento significativo per la conoscenza dell’antropizzazione dei Campi Flegrei, nonché per una sua più precisa analisi geologica e per lo studio dell’evoluzione climatica del territorio”. Lo afferma Francesco Maisto, presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, dopo il rinvenimento, in un’area adiacente al Parco dello Sport a Bagnoli, della diramazione dell’Acquedotto che, dalla Crypta Neapolitana, portava acqua potabile alla collina di Posillipo ed all’isola di Nisida.
Lo sviluppo rilevato al momento dall’Associazione è pari a 647 metri, ovvero il più lungo segmento dell’Acquedotto Augusteo finora rinvenuto, che presenta inoltre dodici spiragli di accesso. Le condizioni interne all’interno dell’ipogeo hanno una notevole esperienza speleologica, padronanza delle tecniche e attrezzature idonee.
“Come già avvenuto in precedenti occasioni, l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei – aggiunge Maisto – intende mettere a disposizione le proprie competenze in messa in sicurezza, tutela e ingegneria ambientale, nell’ambito di un piano di ricerche e di valorizzazione di questa importante scoperta”.