Martedì 17 gennaio 2023, alle ore 18 al bene confiscato Casa Mehari di via Nicotera 8, Quarto Napoli, nuovo appuntamento con gli “Aperitivi di Archeologia” nel bene confiscato Casa Mehari di Quarto organizzato al Gruppo Archeologico Kyme. L’ingresso è libero.
Il titolo dell’incontro è “Colonizzazione Greca nel golfo di Napoli“. Ad intervenire Matteo D’Acunto, archeologo e docente dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale”. Interviene la dottoressa Anna Abbate, archeologa.
Matteo D’Acunto è Professore Associato in Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Insegna Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Archeologia della Magna Grecia, nonché Archeologia e Storia dell’Arte Greca. Dirige la missione archeologica dell’Orientale operante nell’abitato greco-romano di Cuma, in regime di concessione dal Ministero della Cultura, ed è responsabile per conto della stessa università del progetto di studio e di pubblicazione della necropoli di Ialysos (Rodi), scavata durante il periodo di occupazione italiana del Dodecaneso (in convenzione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene e in collaborazione con il Dipartimento alle Antichità del Dodecaneso). È responsabile, per la parte archeologica, del progetto di studio sulle epigrafi di Gortina, diretto da Ignazio Tantillo, in convenzione tra la Scuola Archeologica Italiana di Atene, l’Università L’Orientale e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha una vasta esperienza nell’attività di campo, avendo lavorato, spesso con ruoli di coordinamento e di incarico di studio dei contesti e dei materiali, in missioni archeologiche in Italia (Cuma, Paestum, Pontecagnano), in Grecia (Thronos a Creta e Cefalonia), in Libia (Cirene) e in Turchia (Mileto). Specialista dell’archeologia del mondo greco, soprattutto del periodo alto-arcaico e arcaico (X-VI sec. a.C.), ha concentrato i propri interessi scientifici, attraverso le sue pubblicazioni, sull’architettura, la scultura, la ceramica e l’iconografia, soprattutto di Creta, delle Cicladi, di Rodi e di Atene, nonché sulla colonizzazione greca dell’Italia meridionale, con particolare riferimento a Cuma e a Pithekoussai. Ugualmente, le sue pubblicazioni e ricerche archeologiche sul campo hanno approfondito lo studio delle strutture urbane in epoca romana, con particolare riferimento alle città della Magna Grecia e con un’attenzione specifica rivolta alle forme di continuità e trasformazione del sistema viario, alle opere infrastrutturali di carattere idraulico, alle mura urbiche e all’edilizia domestica. Tra i suoi lavori a stampa si segnala la monografia sull’Olpe Chigi (De Gruyter 2013) e quella in due tomi sulla necropoli di Ialysos (Rodi) di epoca geometrica (Scuola Archeologica Italiana di Atene 2020), nonché le pubblicazioni relative agli scavi condotti a Cuma di epoca greca e romana. È il curatore di diversi volumi: sullo Scudo di Achille (Pisa 2009), sui profumi nelle società antiche (Paestum 2012), sui sistemi di regimentazione delle acque (2020) e sull’Eubea e la colonizzazione euboica (2020). È autore di numerosi articoli, pubblicati in italiano, in inglese, in francese e in tedesco, molti dei quali su riviste di fascia A, includendo anche lemmi su enciclopedie o dizionari internazionali (Der Neue Pauly e The Oxford Classical Dictionary).
L’iniziativa è inserita nel programma “Aperitivi di Archeologia” proposti dall’Associazione di Promozione Sociale “Gruppo Archeologico Kyme” nel bene confiscato Casa Mehari. Gli “Aperitivi” si caratterizzano come incontri che spaziano tra ricerca scientifica e divulgazione dei bene culturali (materiali e immateriali) come valore sociale. Con questi incontri si toccheranno una serie di argomenti che vedranno come relatori autorevoli specialisti desiderosi di trasmettere le loro conoscenze e i frutti dei loro studi agli appassionati. Un viaggio alla scoperta della storia del territorio, ed in particolare del patrimonio archeologico della Provincia di Napoli.
Per l’occasione sarà attivo il bar gestito dai ragazzi della Cooperativa Sociale la Quercia Rossa. Parcheggiare su via Pozzillo e poi raggiungere a piedi (in appena due minuti) Casa Mehari.