Per il terzo anno si è tenuto a Quarto l’appuntamento tanto atteso per l’osservazione del cielo notturno con
il telescopio. La serata di ieri, organizzata con i volontari del Gruppo Archeologico dei Campi flegrei e
dell’Unione Astrofili Napoletani, ha sugellato il sodalizio tra le due realtà associative, che collaborano anche
per aspetti scientifici. I visitatori hanno prima ammirato i resti della Villa romana del torchio, poi, sono recati
al punto di osservazione e con il telescopio hanno apprezzato l’immagine dell’argentea luna con i suoi e
crateri e la bella stella doppia arancio-blu Albireo della costellazione del Cigno. Tale costellazione viene
chiamata anche croce per la sua particolare forma.
Gli ambienti romani hanno regalato uno splendido spaccato di storia romana del territorio quartese, che in
età romana era sede di diversi piccoli insediamenti costituiti da ville poste lungo le strade che si diramavano
dalle vie principali, come la via Consularis Puteolis-Capuam e la strada che collegava la via consolare con
Cuma. La villa del torchio è stata portata alla luce nel 2006 ed è una delle poche che si conserva nei Campi
Flegrei. L’edificio presenta un impianto quadrangolare, preceduto da un cortile con porticato su pilastri. Sorta
presumibilmente negli ultimi anni del II sec. a. C., la struttura presenta varie fasi costruttive e successive
modifiche, che testimoniano una continuità di vita fino al IV-V sec. d. C. Il rinvenimento in alcuni ambienti
della villa di un torcularium e di una cella vinaria, consente di ipotizzare che l’edificio fosse un centro di
produzione di vino.
Dicono gli organizzatori: “Siamo entusiasti per la partecipazione delle numerose persone,
tra cui molti bambini, che si sono lasciati affascinare dal connubio archeologia e astronomia. Il telescopio li
ha resi consapevoli di essere parte di un universo più grande. E’ un evento da ripetere anche nel 2023”.
L’iniziativa culturale è stata patrocinata dal Comune di Quarto