Il motivo conduttore, il fil rouge che lega tra loro i racconti contenuti nel recente volume di Gianni Cerasuolo, Piedi per aria. Storie di campioni dimenticati e maledetti (Roma, Succedeoggi Libri, 2021, pp. 160, euro 14,00), si può individuare nel tragico e contraddittorio destino che ha segnato la vita di alcuni personaggi dello sport vissuti nel secolo scorso.
Originariamente pubblicati tra il 2013 e il 2018 sul webmagazine Succedeoggi, i 16 scritti contenuti nel libro presentano altrettante storie di calciatori e sportivi ‘maledetti’, capaci con le loro magie di incantare milioni di spettatori, ma che spesso caddero rapidamente in disgrazia o finirono col bruciare le proprie esistenze. Di questi personaggi, l’Autore – giornalista puteolano, per anni responsabile delle pagine sportive di Repubblica – svela i vizi, i difetti, le tante debolezze, le miserie, ma anche l’estrema umanità, i valori morali, persino una certa innocenza di sentimenti. Frammenti di un mondo, non soltanto sportivo, che sembra ormai per sempre tramontato.
Con apparente leggerezza, il lettore è messo dinanzi a un campionario di storie crudeli e personaggi tragici: Mané Garricha, ala destra del Brasile campione del mondo nel 1958 e nel 1962, sopraffatto dall’alcolismo; José Leandro Andrade, trascinatore dell’Uruguay alla vittoria del titolo olimpico nel 1924 e nel 1928, e del mondiale nel 1930, che finì i suoi giorni povero, malato e abbandonato da tutti; l’italo-argentino Enrico Guaita, capocannoniere nella stagione 1934-1935, disertore in fuga dall’Italia fascista, morto a Buenos Aires per un male incurabile; e ancora il bomber austriaco Matthia Sindelar, scomparso in circostanze misteriose insieme alla sua compagna ebrea dopo essersi rifiutato di indossare la maglia della Germania di Hitler; e George Best, vera e propria rockstar del calcio, capace di straordinarie magie con la maglia dei Red Devils, ma anche di distruggere la propria carriera con una condotta sregolata e segnata dagli eccessi.
Le dolorose vicende dell’automobilista Ayrton Senna, moderno «Achille pie’ veloce», del pugile Hurricane Rukeli, morto a 36 anni in un campo di sterminio nazista, del corridore Miguel Benancio Sanchez, desaparecido durante la dittatura in Argentina, e del discobolo Adolfo Consolini, estendono anche ad altri ambiti l’inesorabile nemesi storica che si abbatte su campioni e divi dello sport, una sorta di necessario prezzo da pagare per diventare ‘leggenda’. Osservare questo fatale meccanismo significa da ultimo riflettere sul senso di immortalità che l’atleta istintivamente ricerca nella memoria collettiva, quasi un tentativo di sottrarsi alla necessità della morte e dell’eterno oblio.
Questa capacità di trascendere il dato puramente sportivo verso una riflessione più profonda è l’esatta cifra dei racconti di Cerasuolo, scritti in uno stile moderno e accattivante, ma allo stesso tempo attraversati da un quid di filosofico, che li ricollega alla nobile (e ormai quasi estinta) tradizione degli Eduardo Galeano, degli Osvaldo Soriano, dei Gianni Brera.
Il libro sarà presentato venerdì 29 ottobre p.v. alle ore 17:30 al Palazzo Migliaresi, Rione Terra di Pozzuoli. Oltre all’Autore, interverranno Iaia De Marco, Matteo Cosenza, Aldo Mobilio e Oscar Poerio.