Fuori oggi (16 aprile) su tutti i digital store “TRENT’ANNI”, il nuovo singolo di SIMONE PASTORE (https://backl.ink/145726209) . Dopo i successi “Ali nel vento” e “Luci spente”, questo è il terzo brano che il cantante pubblica con l’etichetta discografica HYDRA MUSIC. “Trent’anni” è un inno all’amicizia, un “bilancio” – lo definisce il cantautore – di vita, di quelle persone che sono diventate grandi e che guardano al passato con nostalgia, ma anche con forza e determinazione. Un singolo diverso dai precedenti, che affonda le proprie radici nella biografia stessa di Pastore, ma che, grazie alle sue note allo stesso tempo leggere e profonde, ha la capacità di attraversare il cuore di chi l’ascolta. Il brano è tanto atteso dal pubblico social di Simone e proprio per questo motivo abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere proprio con lui.
INTERVISTA AL CANTAUTORE SIMONE PASTORE SUL SUO SINGOLO “TRENT’ANNI”
Qual è stata la fonte di ispirazione per questo nuovo brano?
L’ispirazione sono gli amici, avere un gruppo di amici da molti anni con il quale sono cresciuto e ho condiviso molto della mia vita. E poi trent’anni sono i miei anni e credo di riuscire ad interpretare pienamente il momento.
Il terzo singolo dopo due successi: come si è evoluto il tuo rapporto con il pubblico?
Purtroppo questo percorso è cominciato in piena pandemia, quindi un vero e proprio riscontro non si è potuto avere, però almeno dai social il risultato sembra essere buono.
Altra pubblicazione con Hydra Music: cosa tiene salda questa collaborazione ?
Sicuramente la stima reciproca, la fiducia e il rispetto che entrambi diamo al nostro lavoro.
I Måneskin pubblicano “Vent’anni”, sorge naturale la domanda: qual è il cambiamento dai venti ai trent’anni?
Enorme, oserei dire. A vent’anni si è spavaldi, coraggiosi e spensierati; si vive ogni giorno come se fosse l’ultimo e pieno di sorprese, invece, i trent’anni hanno un fattore fondamentale che è il tempo che porta con se ricordi, esperienze e nostalgie; tutti fattori che cambiano le prospettive.
Inno all’amicizia: quanto è importante questo legame e, secondo te, com’è cambiato nel tempo?
È molto importante, mi piace descrivere l’amicizia con le parole usate da un grande cantautore come Cocciante “… Perché un amico se lo svegli di notte/È capitato già/Esce in pigiama e prende anche le botte/E poi te le ridà…”. Beh, è proprio così, con il tempo si cambia e esso stesso ci cambia. Forse crescendo ne abbiamo sempre meno di tempo per frequentarci, ma con i miei amici né il tempo né le distanze impediscono di sentirci sempre vicini
Cosa rende duratura l’amicizia fra due persone e nel brano quali sono i passi in cui si mette in evidenza questo aspetto?
Senz’altro la fiducia e la stima. “Anche in un posto dove il mondo ha fine ci siamo noi la fine del mondo”: ecco, questi versi descrivono metaforicamente quanto può essere significativo un legame di amicizia.
Amicizia e leggerezza. Un connubio che aiuta a vivere meglio. Specie in questo momento storico, quanto è importante la figura di un amico?
In questo momento tanto, come lo può essere la famiglia, un figlio. Nei momenti dolorosi, l’umanità ha bisogno di più umanità e un amico, come una compagna, una moglie o un figlio fanno tutto questo.
Cosa ti aspetti da questo nuovo singolo?
Questo brano è diverso dai precedenti; ha un po’ di leggerezza e sonorità colorate e lo si evince anche e soprattutto dal video che è un vero e proprio gioco che ho fatto con i miei amici quando era consentito incontrarsi. Inoltre, è una canzone di transizione, nel senso che fa da ponte tra le prime due “ali nel vento” e “luci spente” e quelle che verranno dall’autunno prossimo. Piano piano si sta tracciando un percorso che, chissà, potrebbe condurre a un album.