Vuoi candidarti a governare la città più difficile del mondo? Ecco il “Prontuario per candidato sindaco: 99 frasi ad effetto per la tua campagna elettorale a Napoli, sempre pronte all’uso in ogni occasione”. L’autore è Enrico Parolisi, napoletano classe 1985, giornalista specializzato in comunicazione con i media e strategie digitali integrate, scrive per Cronache di Napoli e insegna Giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo di Napoli.
Nell’era della politica social, del proclamo facile e del contraddittorio quasi assente ingiustificato, gli ipse dixit hanno sostituito i programmi e i follower la credibilità. Agli albori di una nuova campagna elettorale per le amministrative di Napoli, riecheggiano dai candidati le solite frasi fatte, un campionario già sentito ma sempre attuale. In questo non-libro, come lo definisce Nico Falco nella prefazione, il giornalista Enrico Parolisi ne mette in fila 99 a uso prontuario, per risultare brillante in campagna elettorale in ogni occasione. Basta aprire a caso il volume per avere sempre una battuta pronta per Facebook e giornali: dalle solidarietà urbi et orbi alla promessa di rimettere al centro le periferie, dalle riqualificazioni urbane al coinvolgimento della società civile senza dimenticare di strizzare l’occhio ai tifosi e puntare sui giovani. Questa è una provocazione, come direbbe James Senese a Lello Arena in “No grazie, il caffè mi rende nervoso”: la provocazione di Parolisi ai candidati sindaco è quella di andare oltre la retorica, perché solo un dibattito avulso da logiche di slogan permetterà a Napoli di ripartire. E sì, anche questa è una frase fatta.
“Sono sinceramente emozionato di vedere quanto interesse abbia suscitato questa mia provocazione, perché si tratta di provocazione più che di libro – dichiara l’autore – Questo prontuario vuole essere un modo per sorridere di una dialettica che ha bisogno di sostanza prima ancora che di forma, ma vuole essere anche uno spunto di riflessione. Napoli necessita di fatti e idee, anche a scapito di facili slogan se è il caso. Il rischio che deriva dal nuovo modo di fare propaganda, anche digitale, è proprio questo: finire per vivere di frasi fatte che cercano di non scontentare nessuno. Concetti sempre vincenti che decontestualizzati possono essere pronunciati da chiunque e appiattire la discussione. Abbiamo invece bisogno che i napoletani vadano alle urne scegliendo chi vogliono e perché, e se il tono del dibattito è quello finora visto non aggiunge né toglie niente a quello che sappiamo già. Un lusso che francamente non possiamo permetterci”.
Parolisi ha curato diversi webzine e uffici stampa di imprese, sindacati, enti del terzo settore, esponenti politici, rassegne cinematografiche, associazioni culturali cinesi e ditte di onoranze funebri – per scaramanzia più che altro -, oltre ai profili digitali di artisti, musicisti e showgirl. Ama la moglie, gli alcolici e i pirati (tassativamente in quest’ordine).