Ristori immediati da 6.000 -7.000 euro per le aziende localizzate in aree a turismo prevalente, un’aliquota Tari ridotta del 50% rispetto a quelle applicate ad alberghi e ristoranti, l’utilizzo strutturale del Fondo per la ristorazione in forma di compensazione per i debiti delle imprese verso la pubblica amministrazione, e soprattutto nuovi progetti per rendere la clientela degli agriturismi più sicura e più serena, con protocolli sanitari adeguati al tempo del Covid-19 e un’adeguata campagna di promozione e marketing per il rilancio di queste attività strategiche per le aree rurali. È quanto contenuto nel pacchetto di misure proposto da Giovanna Rispoli, presidente di Agriturist Campania, l’associazione tra le imprese agrituristiche aderenti a Confagricoltura Campania.
“La proposta vuole essere un’indicazione più ampia ai soggetti istituzionali perché oggi – come imprese – abbiamo bisogno di progetti sicuri e concreti per poter riprendere a lavorare e pensare al nostro futuro e a quello dei nostri dipendenti – afferma la presidente Rispoli, che sottolinea “Oggi parliamo di pandemia, ma – a breve – sarà l’emergenza climatica che dovremo affrontare: prevedere è il vero compito che ci aspettiamo dalla politica, che non può farsi trovare impreparata ma deve essere pronta a cogliere la grande sfida dell’economia green che significa prima di tutto un cambio di passo e di approccio mentale e che si traduce in opportunità di innovazione e sviluppo, in ammodernamento degli impianti e delle attrezzature, diffusione di best practices e nuove conoscenze”. Ecco in sintesi il pacchetto di misure proposto.
Ristori immediati per le imprese agrituristiche situate in zone a turismo prevalente
Agriturist Campania condivide la proposta dell’Associazione Atex (che riunisce realtà del settore extra alberghiero) e chiede ristori immediati – entro febbraio – per tutte quelle aziende agrituristiche situate nelle zone a turismo prevalente (dove il valore aggiunto del turismo supera il 13% del Pil, che è la media nazionale), da corrispondere già entro febbraio, calcolati con una percentuale (minimo 60%) della perdita subita nell’intero 2020 (mettendo a raffronto i fatturati dei due anni precedenti 2018 e 2019 con il fatturato 2020);
Tassa Tari – 50% rispetto ad alberghi e ristoranti
L’attività di agriturismo non può essere in nessun modo equiparata agli alberghi e ai ristoranti in relazione alla Tari come sancito ormai anche dal Consiglio di Stato con sentenza n. 1162 del 19 febbraio 2019. È pertanto opportuno che vi sia un chiaro indirizzo a livello regionale per una generale riduzione delle tariffe Tari da applicare agli agriturismi. Agriturist chiede un’aliquota che presenti dal 2021 in poi una riduzione di almeno il 50% rispetto a quella stabilita per gli alberghi e i ristoranti. In più, per quanto riguarda l’anno 2020, e per tutto il periodo dell’emergenza Covid-19 si richiede una riduzione della Tari proporzionale alla riduzione di fatturato prendendo come riferimento il fatturato medio degli ultimi tre anni 2017-2018-2019.
Fondo per la ristorazione come strumento costante di politica economica
Agriturist Campania chiede di utilizzare il fondo per la ristorazione in modo strutturale finalizzandolo ad un rimborso sotto forma di credito di imposta da portare in compensazione con i debiti maturati nei confronti della P.A. da parte delle singole imprese e in maniera permanente.
Protocolli di soggiorno certi e sicuri
È necessario che la clientela recuperi la voglia di andare fuori porta e mangiare e soggiornare in compagnia, fuori casa. Per far questo Agriturist Campania chiede alla Regione di coinvolgere le associazioni di categoria al fine di elaborare un protocollo che permetta di lavorare in termini di ragionevole sicurezza, come accade per lo svolgimento delle attività cinematografiche e televisive. Poi spetterà alla Regione dare contributi in termini economici sia per permettere alle singole aziende di adeguarsi a tale protocollo e sia per sostenere determinati costi, come i tamponi ai dipendenti.
Azione di promozione
La maggior parte degli agriturismi della Campania avevano in prevalenza finora clienti che provenivano dall’estero o da altre regioni italiane, pertanto devono ripensare alla propria comunicazione e devono modulare i servizi offerti sulla base delle mutate esigenze della nuova clientela, che sarà verosimilmente quella della propria regione. Le aziende vanno quindi accompagnate in questo processo in due modi: con finanziamenti ad hoc per riprogrammare le proprie politiche di marketing e web marketing e con finanziamenti alle associazioni di categoria, che dovranno pensare ad una campagna pubblicitaria a livello regionale di sicuro successo e richiamo.