Ancora oggi, insieme alla lingua nazionale, la maggioranza dei nostri concittadini, parlano il loro dialetto, rendendo così palese anche la provenienza di una persona. Possiamo affermare che in Italia, con i dialetti, abbiamo tante lingue. Un patrimonio consolidato negli italiani nel corso dei secoli. E che ancora vive.
Da un po’ di tempo a questa parte, nell’area di Pozzuoli così come in altre parti d’Italia, alcune parole in vernacolo sono intimamente entrate nel quotidiano, ma di molti altri vocaboli popolari si è quasi perduta la loro conoscenza. Tanti i termini usati nel corso degli anni passati dalla gente comune, compresi quelli che formano frasi così usate nella cultura popolare purtroppo andate nel dimenticatoio. Uno dei motivi? Perché, semplicemente, scordate.
E’ noto che ogni occasione di colloquio con un puteolano rappresenta un momento ricco di fascino; il motivo è anche la … “parlata”. Merito per di più riferibile alle intonazioni e agli accenti connaturati in questo coinvolgente dialetto.
Qualcuno, tutto sommato, ha considerato che per le giovani generazioni questi termini un po’ datati, per essere comprensibili, dovrebbero essere resi più accessibili, quindi tradotti, decifrati, meglio se pure interpretati. Una maniera anche questa di operare una sorta di memoria letteraria dei luoghi.
A questa lacuna ha pensato Salvatore Brunetti, un figlio che Pozzuoli ha generato negli anni Trenta del Novecento. “‘U parlà chiar è fatt pe ll’ameice”, il parlare chiaro è fatto per gli amici. E parlando chiaro chiaro, Brunetti ne parla nel suo “Vocabolario Puteolano-Italiano”. Il vocabolario del dialettologo e saggista Brunetti fa seguito ad un suo precedente lavoro sul “Dialetto Puteolano” uscito nel 2019. Questi singolari quanto intriganti testi sono nati anche da spinte propulsive fatte pervenire all’autore da Claudio Correale, anima dell’antica associazione culturale puteolana, che li ha voluto inserire nella propria Collana editoriale in collaborazione con Edizioni New Media Press.
L’importanza del dizionario sta nel presentarsi in una duplice veste: documento atto a dare valore all’idioma puteolano quale vero e proprio dialetto ed insieme di memorandum esplicativo compresivo di alcuni elementi grammaticali.
Come una vera e propria simpatica “beorz ri fiaerr” linguistica, il vocabolario di Brunetti si pone non solo come strumento di consultazione, ma anche quale attrezzo per riparare ad amnesie da imputare a propri trascorsi puteolani. Al suo interno l’Autore ha inserito filastrocche, proverbi, poesie, bradisismo con immagini antiche e moderne di Pozzuoli, anche inediti. Molto belle le vedute di una Pozzuoli tratte da riprese fatte con il drone dell’artista Michele Albano.
Una vera e propria miniera linguistica, la proposta di Salvatore Brunetti, utile soprattutto ai giovani, che possono ricorrere ad essa come ad uno strumento utile a penetrare molto in fondo una emozione di prossimità e permettere così di comprendere meglio la lingua corrente dei loro stessi genitori e, ancor di più seducente, quella dei nonni.
Un prezioso giacimento che può riservare continui ritrovamenti di perle dialettali per quei lettori più attenti e forse anche più curiosi.
Il libro, curato per la linea editoriale di LUX in FABULA in coedizione con New Media, è stampato su carta pregiata in tiratura speciale limitata a 100 esemplari. Con il volume, autenticato dall’Autore, in dono una preziosa stampa del Serapeo firmata dalla grafica Veronica Longo dell’Atelier Controsegno.
L’opera costa 30 euro. Somma che va interamente a sostegno delle attività culturali del sodalizio presieduto da Claudio Correale. Il volume può essere acquistato a Pozzuoli presso l’Associazione alla Rampa Cappuccini 5, cell. 328 66 70 977 (info@luxinfabula.it) o presso la Nuova Libreria “Percorsi Flegrei” al Corso Garibaldi 13, sempre di Pozzuoli, tel. 081.190.09.000.
Aldo Cherillo