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“Wc Tales”, i racconti di Vincenzo De Lillo. Intervista all’autore

“Wc Tales, brevi storie per una sana e corretta attività intestinale” è il primo libro di Vincenzo De Lillo, classe 1977, cresciuto a Pozzuoli e residente a Quarto.

“Dopo una breve parentesi presso la facoltà di Lettere dell’Università Federico II di Napoli – si legge nella sua biografia -, nel 2015, ormai padre di due bambini, si ritrova senza un’occupazione per un inaspettato licenziamento. Inizia così a occupare le sue lunghe giornate, coltivando la passione per la scrittura. Nascono in questo modo suoi racconti. Folli, divertenti, dissacranti… intrisi di una velata malinconia ma sempre con uno sguardo al lato umoristico, come se volesse combattere con l’ironia le delusioni di una vita. Attualmente scrive battute per un paio di note pagine satiriche oltre a resoconti umoristici della giornata calcistica per un sito sportivo. Cosa che gli dà modo di unire le sue passioni: comicità, sport e scrittura. Ah! Cosa più importante, ha anche trovato un lavoro che gli dà certezze”.

Sono sette racconti che si snodano attraverso questo libro e, con saggia ironia, descrivono situazioni particolari, a volte imbarazzanti, altre inaspettate. Protagonisti alle prese con una quotidianità nonsense, paradossi e cruda comicità. Uomini e donne di tutti i giorni che dietro la banalità delle azioni giornaliere nascondono verità che lasceranno il lettore a bocca aperta. Il libro è edito da WritersEditor.

 

Come è nata l’idea del libro?

“Prima del gennaio 2016 non avevo mai scritto nulla se si escludono le mie divagazioni calcistiche e gli aneddoti di vita familiare che pubblicavo talvolta su Facebook. Poi all’improvviso, con molto tempo a disposizione, un racconto, poi due poi tre… alcuni brevi, altri più lunghi da poter essere considerati anche romanzi, come se, una volta davanti ad un pc e ore da occupare, si fosse aperto un rubinetto che tutt’ora faccio fatica a chiudere. Questo fino ad arrivare ad un numero così consistente di scritti, da meritare una chance editoriale. O almeno così dicevano gli amici o i familiari a cui li ho fatti leggere. Se non fosse stato per loro, però, ad essere onesti, probabilmente mi sarei scoraggiato subito e abbandonato l’idea della pubblicazione visto il silenzio delle case editrici a cui ho inviato i lavori. Ma le loro belle parole unite ad un senso di rivalsa personale che sembrava sopito, mi hanno dato la spinta per insistere finché a settembre 2017, dopo un anno di tentativi, ho ricevuto la prima offerta “seria”. Offerta che ho preso al balzo ovviamente, e di cui sono estremamente felice e soddisfatto ora. Questo è il primo, ma sicuramente ne arriveranno altri”.

 Cosa è accaduto dopo la pubblicazione?

“Le soddisfazioni sono arrivate subito a dire il vero. Addirittura più di quante il mio noto pessimismo potesse contenere. La prima stampa si è esaurita in tre giorni e in attesa della ristampa sono arrivate ancor più prenotazioni dell’edizione precedente, tanto da far pensare subito ad una seconda – o terza non so esattamente… – ristampa. Al di là delle copie vendute però, ciò che fa indubbiamente più piacere sono le recensioni. Persone opposte, appartenenti a generazioni diverse, hanno espresso il loro gradimento con parole di stima e questa è la soddisfazione più grande. Faccio fatica a considerarmi uno scrittore ma se qualcuno pensa che io lo sia a tutti gli effetti, non può far che piacere”.

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