Il prossimo 23 agosto nel Chiostro di San Domenico Maggiore, nell’ambito della manifestazione “Madonne de Rose”, con il patrocinio del Comune di Napoli, si terrà un intervento del professor Vincenzo Crosio.
Di seguito l’introduzione al suo intervento.
Con un saggio storico, di antropologia storica e religiosa dell’antico, “La Maschera e il Volto”, pubblicato sulla autorevole rivista “Tempo d’analisi” diretta da Antonio Vitolo e su cortese iniziativa di Mimmo Grasso, ripreso poi da “Scienze e ricerche” e che sarà nel tempo parte integrante di una raccolta di saggi sulla Campania antica e dei Campi flegrei, ho introdotto nella ricerca storica ed antropologica una serie di coordinate che avrebbero dovuto facilitare un percorso di analisi e confronto sull’ originalità dell’ultima maschera arcaica d’Occidente, la maschera storica di Pulcinella.
Per una serie di concause storiche la mia famiglia, la famiglia Crosio è erede della maschera di successione e di scena dell’ultimo Pulcinella protagonista e attore in scena che ha assunto il gravoso compito di recitarne la ‘persona’, che in senso altolatino ed oscoetrusco significa appunto sia personaggio che maschera. Rimando alla lettura del saggio per capire la profondità della questione che è centrale per l’archetipo culturale dei Campani.
La mia partecipazione al festival della cultura popolare del 23 agosto nella giornata di festa popolare indetta col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Napoli dall’associazione Madonna de Rose, sarà una breve ma esaustiva introduzione al Culto della maschera antica, maschera di provenienza osco-etrusca del territorio acerrano, dell’entroterra campano dunque, col supporto fotografico da me fornito, di un vero e proprio ‘Museo storico e fotografico della maschera di Pulcherna, latinizzato Pulcenella, che con gli amici di Madonna de Rose istituiremo all’interno della festa. Dunque io farò da guida a questo percorso all’interno del chiostro di san Domenico maggiore. Ci sono fotografie del patrimonio che fu di Gianni Crosio, di Gianni de Martino e di Antonio Petito, maschere di scena e di trasmissione, ma non tutto il patrimonio di cui io e la mia famiglia siamo eredi. Questo per un semplice motivo: occorrerebbe un furgone per trasportarlo; motivi di sicurezza non lo prevedono vista la ingente assicurazione dei ‘cimeli’ che prevederebbe tale operazione.
Ce ne saranno alcuni ma non tutti a riprova:
- Della verità del patrimonio esposto in forma fotografica nell’Itinerante Museo storico e fotografico della maschera di Pulcinella che io Vincenzo Crosio ho intenzione di istituire in attesa di una degna sistemazione di tutto il patrimonio storico in possesso della mia famiglia.
- Della non verità di alcune affermazioni circa il possesso degli arredi, delle maschere e soprattutto della trasmissione che mio zio Gianni Crosio avrebbe fatto a chicchessia.
- Del fatto che la proposta fatta da mio zio all’unico in grado di esserne l’erede cioè Eduardo de Filippo e poi a suo figlio Luca, fu da Eduardo e poi dal figlio Luca gentilmente ma perentoriamente, -me presente- rifiutata semplicemente perché Eduardo, Luca e gli altri (Nino Manfredi ad esempio) ritenevano non pertinente con la loro vicenda teatrale, di scenica teatralità, l’adozione della maschera, pur avendo Eduardo e mio zio attore, dedicata ad essa una commedia che se non ricordo male fu edita a Napoli nel lontano 1967, testimone io e gli alunni del liceo G.B. Vico, invitati a colloquiare proprio con Eduardo e con mio zio. Dibattito fecondo ed interessantissimo con degli studenti di un liceo classico il G.B. Vico in questo caso, da me allora frequentato.
- Dunque benché io senta spesso persone che se ne attribuiscano attraverso mio zio la trasmissione e il possesso, sia la trasmissione della maschera di scena, sia delle maschere e delle maschere appartenute a Gianni Crosio, Gianni de Martino e Antonio Petito come sa perfettamente bene il maestro De Simone che di mio zio era ed è un estimatore, queste due cose che spiegherò per amor della verità, non è mai avvenuta. Se non il tentativo, fallito, di mio zio di lasciarla in eredità ad Eduardo de Filippo, che ripeto gentilmente ma decisamente rifiutò. Ma soprattutto a riprova della necessità di capire fino in fondo che la maschera di Pulcherna/Pulcinella è una eredità storica del teatro antico osco ed etrusco, archetipo imprescindibile della cultura campana antica. Che già di per sè è un motivo valido per ascoltare la conferenza prevista per il 23 agosto alle ore 17 nel chiostro di san Domenico a Napoli, in occasione del Festival di Cultura popolare Madonna de Rose a Napoli e di seguirne le prossime tappe. E che spero di narrare poeticamente nel prossimo istituendo teatro ‘ the Shakespearean-Neapolitan globe theatre’ (se facendo corna tempesta mal non ne colga). Vincenzo Crosio, storico della conoscenza, poeta, saggista e scrittore.
Il programma