La Regione Campania con Decreto Regionale 239 del 7 luglio, secondo la Convenzione Unesco, ha riconosciuto quale patrimonio immateriale culturale il “Sapere ed abilità della marineria flegrea inerenti la costruzione, la manutenzione e l’utilizzo del gozzo napoletano-flegreo a remi e a vela latina”
Il gozzo e la navigazione tradizionale hanno radici antichissime, risalenti alle maestranze della Classis Misenensis, la flotta romana di stanza a Miseno, I sec. a.C.
Nel 2019 la Regione Campania ha avviato attraverso bando pubblico un percorso per il censimento dei valori culturali e tradizionali regionali.
L’Amministrazione Comunale e l’associazione Vela Latina Monte di Procida, in continuità con le attività di valorizzazione del gozzo e della navigazione tradizionale svolte in sinergia negli ultimi anni, hanno proposto la candidatura della filiera del gozzo Flegreo-Napoletano.
La documentazione a supporto, arricchita dalle tante iniziative di cui Vela Latina Monte di Procida è stata protagonista con le sue imbarcazioni e l’attivismo dei suoi soci, presentata a nome dell’intera comunità dall’Amministrazione comunale, è stata considerata pienamente in linea con i valori della Convenzione Unesco e della protezione dei beni culturali.
Da oggi il sapere legato al gozzo diventa quindi parte del Patrimonio Culturale Immateriale, insieme alle pratiche tradizionali connesse al saper fare delle comunità Campane.
Dal 2003 l’Unesco, nella 32° Conferenza Generale, ha formalizzato l’idea della protezione e promozione del patrimonio immateriale mondiale, inteso come l’insieme di beni immateriali, che per rilievo storico, tradizionale ed estetico sono di interesse pubblico e rappresentano la ricchezza specifica di un luogo, al quale sono esclusivamente riconducibili.
Nel comunicato congiunto del Comune di Monte di Procida e dell’associazione Vela Latina si legge: “Felici di questo riconoscimento vogliamo evidenziare che impegno, passione e professionalità ripagano degli sforzi permettendo alla cultura e alle potenzialità del territorio, che spesso ci appaiono scontate, di emergere dal contesto locale ed essere rivelate nella loro universale bellezza”.