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La storia del cristianesimo al Museo Diocesano di Pozzuoli | Virtual Tour dei Campi Flegrei

Nell’anno ’61 d.C. dopo Malta, Siracusa e Reggio Calabria, un forte scirocco soffiava sulle vele della nave alessandrina diretta a Puteoli con a bordo il prigioniero Paolo di Tarso.

Il cittadino Saulo, arrestato nel tempio di Gerusalemme con l’accusa di “disordini fra tutti i Giudei che sono nel mondo ed è un capo della setta dei Nazorei. Ha perfino tentato di profanare il tempio e noi l’abbiamo arrestato” (At 24,5-6), era in viaggio verso Roma dove doveva essere giudicato.

Il racconto di San Luca

Nel Nuovo Testamento, il discepolo Luca racconta negli Atti degli Apostoli il viaggio di San Paolo: “arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli i quali ci invitarono a restare con loro una settimana”. (At 28,13-14)

Il noto approdo puteolano non sorprese l’Apostolo delle Genti che aveva già toccato nei suoi viaggi i grandi porti dell’Asia Minore e della Grecia.Paolo viene accolto al suo arrivo dauna comunità cristiana con cui si intrattiene sette giorni prima di proseguire verso l’Urbe.

Le persecuzioni dei cristiani

Probabile che il cristianesimo abbia piantato qui i suoi semi in età apostolica. Certo è che i cristiani non ebbero vita facile durante il regno tretarchico di Diocleziano. Dopo i Terminalia del 303, l’imperatore emanò l’editto che diede il via alla loro persecuzione.  

I santi martiri di Puteoli

A Pozzuoli, terra di santi e terra di martiri, furono uccisi prima il giovane Artema nel 250, poi il vescovo di Benevento Gennaro, con il suo diacono Festo e il lettore Desiderio, il diacono della città Procolo, con i laici Acuzio ed Eutiche, il diacono di Miseno Sossio nel 305. Con il martirio degli otto santi campani si chiuse l’epoca delle persecuzioni durate quasi tre secoli.

L’editto di Milano e la riorganizzazione di Pozzuoli

Al persecutore dei cristiani, successe Costantino che con il cosiddetto Editto di Milano del 313 diede l’avvio, insieme all’imperatore di oriente Licinio, alla cristianizzazione di tutto l’impero. Così anche a Pozzuoli gli studiosi attestano alla seconda metà del IV secolo una riorganizzazione e una stabilizzazione della vita della comunità cristiana all’interno della città, trovando la sua sede sull’acropoli del Rione Terra.

Il museo diocesano di Pozzuoli

Nel silenzio della rocca millenaria è ben custodita la sua storia dalla prima evangelizzazione ai tempi nostri.

Il Museo Diocesano dedicato alla memoria di don Angelo D’Ambrosio è stato inaugurato nel 2016 da Sua Eccellenza Monsignor Gennaro Pascarella.

La sede del Museo è nel Palazzo Vescovile un tempo destinato a seminario diocesano.

Per questa visita è stato molto importante contare sul contributo di Don Roberto Della Rocca e di Rachele Palumbo, studiosi e grandi conoscitori del patrimonio culturale flegreo.

Museo Diocesano di Pozzuoli: arte e fede

Entrando da via Duomo avvertiamo il passaggio del tempo, assaporiamo la vita della cristianità e l’arte legata alla fede.

Nella prima sala del museo, tra le varie opere, ci soffermiamo sullo straordinario candelabro marmoreo, risalente al XII – XIII secolo, scolpito tutt’intorno alla maniera longobardo-normanna-meridionale con raffigurazioni di un martirio. Rinvenuto durante gli scavi archeologici del Duomo, fungeva da base per il Cero che viene benedetto nella Veglia Pasquale, simbolo di Cristo risorto che vince la morte. Ci muoviamo in punta di piedi tra sculture, pilastrini marmorei e lastre tombali antiche. Leggiamo incuriositi l’artistica pannellatura dedicata alla storia di Pozzuoli, alla diffusione del Cristianesimo e alle vicissitudini storiche ed architettoniche della Cattedrale.

Al primo piano del Museo Diocesano tra Angeli e Martiri

Saliamo al primo piano dove ci accoglie, in uno spazio dedicato al culto gli Angeli, la scultura lignea raffigurante San Michele con spada e scudo. “In una terra ricca di presenze demoniache ereditate dai miti più antichi di antri tenebrosi, di accessi proibiti, di caverne fumiganti, di profezie… poteva mai mancare il culto degli Angeli? San Michele e San Raffele proteggono la famiglia umana e la riparano dalle insidie del maligno…” questo recita il pannello che fa da sfondo alla statua.

Abbiamo la fortuna di ammirare da vicino i preziosi reperti del martirologio puteolano e del culto dei santi patroni Gennaro e Procolo, le bellissime statue lignee della Madonna e di San Giuseppe, i rari cimeli, i pregevoli arredi liturgici e le belle collezioni donate.

I Capolavori del Museo Diocesano

Il museo custodisce oltre 100 capolavori che racchiudono duemila anni di storia del cristianesimo. L’allestimento espositivo è stato curato da Alessandro Migliaccio, Fabio Cutolo, Maria Lenci, Rachele Palumbo, Maria Barone, Armando Follera, Silvio Romano, Nunzia Solmonte. Il percorso narrativo è un racconto lineare, suggestivo, accogliente, dal grande valore comunicativo.

Ci emozioniamo alla vista di tele e sculture realizzate da grandi artisti come Pietro Belverte, Carmine Lantriceni, Giacinto Diano, i fratelli Fracanzano e Paolo Domenico Finoglio.

Lo sguardo rimane incantato sulle suppellettili liturgiche, testimonianza dell’argenteria napoletana del XVIII secolo, e sui ricamati paramenti sacri.

Un viaggio che continua

E’un percorso nella sacralità, nella tradizione, nell’arte e nella storia del popolo cristiano. Un pensiero profondo nasce davanti ai reliquiari degli otto Santi martiri uccisi nella terra flegrea. Le teche dalle varie forme artistiche, a medaglione, a pendente, a castone racchiudono nel tempo millenario le ossa e le reliquie dei santi martiri. E’ un viaggio nello spirito e nella fede che non finisce qui.

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Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
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