Un importante riconoscimento del Ministero dell’Agricoltura: il limone dei Campi Flegrei è entrato nella lista dei prodotti tradizionali della Campania. A firmare il decreto lo scorso 10 febbraio è stato il Ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova. Un atto formale dopo la richiesta della Regione Campania di aggiornamento della lista.
Con il ventesimo aggiornamento adesso sono 552 i prodotti locali nella lista a conferma della grande ricchezza del territorio. La Campania è al primo posto, seguita da Toscana e Lazio ed Emilia e Romagna. In totale nel Bel Paese sono classificati 5266 prodotti a dimostrazione della varietà dell’Italia.
Lo scopo della lista è far conoscere i prodotti e salvaguardare gli alimenti conservandone le metodiche tradizionali di produzione, ricchezza dell’agricoltura e della cultura italiana, assicurando nel contempo ai consumatori le necessarie condizioni di igiene e sicurezza alimentare.
L’associazione l’Immagine del Mito
A presentare la candidatura del limone dei Campi Flegrei è stata l’associazione l’Immagine del Mito. L’Associazione ha sede a Bacoli ed è impegnata per lo sviluppo, la promozione e la diffusione delle risorse naturali, ambientali, artistiche e culturali della regione Campania ed in specie dei Campi Flegrei. La stessa associazione qualche anno fa ha chiesto ed ottenuto l’inserimento nella lista del mandarino flegreo. Ogni anno i volontari dell’associazione organizzano la “Festa del mandarino dei Campi Flegrei”, importante manifestazione di promozione di prodotti locali.
Mimmo Ferrante è tra i promotori del limone dei Campi Flegrei: “abbiamo proposto la candidatura. Di seguito gli esperti della regione sono venuti ad effettuare dei sopralluoghi e a valutarne le qualità. Come per i mandarini, anche per i limone, si può dire che abbiamo una lunga tradizione di coltivazione. Ancora oggi sul nostro territorio sono presenti piante di quasi novanta anni. La caratteristica principale è la crescita in un territorio in cui prevale la presenza del tufo giallo napoletano. Per questa ragione il sapore è diverso. L’area di produzione è Napoli, il territorio flegreo con i comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida e le isole: Ischia e Procida sono parte integrante dell’area flegrea. Anche se a Procida il limone ha una storia tutta particolare e già da tempo ha avuto il riconoscimento di prodotto tradizionale”.
“L’obiettivo è sfidare la globalizzazione – continua Mimmo Ferrante – dobbiamo insistere per fare una globalizzazione all’incontrario, dove sono i prodotti locali che sfidano il sistema e vengono proposti in tutto il mondo. La ricchezza della nostra regione e dell’Italia è unica nel mondo. Di sicuro non ci potranno mai copiare”.