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“Quando proliferano i Mammut”. Pièce teatrale di Vincenzo Crosio e Davide Carnevale il prossimo 25 gennaio al Teatro San Luca di Arco Felice, Pozzuoli

Intervista con Vincenzo Crosio

Domanda:-Il prossimo 25 gennaio al Teatro san Luca di Arco Felice in Pozzuoli, va in scena ‘Quando proliferano i Mammut’ , pièce teatrale tua e di Davide Carnevale, ci vuoi spiegare di cosa si tratta?

Risposta:-Si volentieri. Si tratta di uno spettacolo teatrale in cui gli autori (io e Davide Carnevale) abbiamo messo in scena quello che è un dramma del vivere quotidiano. Emarginazione, solitudini, caos e impossibilità a vivere in pace e tranquillità. Ma con chi prendersela se le cause sono millenarie e coinvolgono addirittura le generazioni nel corso storico del susseguirsi delle Generazioni? Un famoso antropologo, etologo e biologo  Desmond Morris, delinea una specie di curva di crescita e decrescita del genere umano: dall’uomo scimmia al sapiens al non sapiens, dove la curva di discesa del sapiens coincide con i disastri che l’uomo ha sparso in una curva di catastrofe inarrestabile. C’è la possibilità di rimediare a questo disastro epocale?Noi pensiamo di si e lo diciamo in un dramma poi commedia che di fatto lotta contro il male del secolo che è la disperazione e la depressione della nostra epoca.

Domanda: e come si dipana questo malessere e disagio che attraversa tutte le generazioni?

Risposta: si dipana dicendo chiaro e tondo che un mondo sta finendo e nella maniera più eclatante: guerre,follia generale, malessere sociale e soprattutto malessere giovanile, giovani che non vedono nessuna uscita da questo caos e imboccano strade ‘perverse’ e spesso violente. Ma non possiamo far colpa alle nuove generazioni se si trovano in questo caos che è generazionale del disastro in atto, che  vede soprattutto gli adulti, i genitori in primis, gli educatori incapaci di far fronte ad un disastro di cui non si sa come uscirne.

Domanda: E voi che proponete?

Risposta:Noi non proponiamo proprio niente, nel senso che noi diciamo che bisogna partire d’accapo, di dare ai ruoli generazionali la responsabilità e l ‘autorità che per un motivo o l’altro hanno abbandonato la partita, creando un vuoto di autorevolezza che rende i ragazzi più fragili e più disorientati. Bisogna ricucire una comunità distrutta, a pezzi, bisogna ricostruire come dicono gli antropologi ‘La tazza rotta’, la comunità umana che è andata in pezzi, dando il ruolo chiave al principio di autorità materna e paterna, su nuove basi evidentemente. Le donne stanno subendo il prezzo più alto di questa guerra civile in atto. E in realtà sono anche la soluzione, avere il coraggio di consegnare alle donne il governo del mondo, secondo un principio egualitario e matrilineo, non per un eccesso di senso di colpa, ma in quando il patriarcato e la femminofobia sta producendo nei figli, maschi e femmine, danni irreparabili.

Domanda :e tutto questo in scena come avviene?

Risposta:-Avviene ritornando indietro ad una cosmogonia divina che viene incontro a questa umanità derelitta ed incapace di risolvere i disastri prodotti. Divinità ancestrali che soccorrono secondo un vaso di Pandora che si apre, che si rivela però illusoria mentre invece una sorta di Divinità femminili, s’incaricano in una nuova palinodia degli dei di dire come si fa, come se ne esce alla maniera disconosciuta o forse mai conosciuta di una sapienza tutta femminile, la cura e l’amore dell’altro.

Domanda: Il tono di questo dramma e commedia allo stesso tempo qual è?

Risposta: Tra il fantasioso, l’onirico e la leggerezza di un racconto antico ma modernissimo. La sapienza e la leggerezza forse ci salveranno. Gli attori in scena sono oltre me e Davide (Demiurgo e allievo) Vincenza Mollica, Laura Simonet, Aliaj Mejri nel ruolo di ipostasi femminili delle nuove divinità che reggeranno il mondo.

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Ciro Biondi
Giornalista, scrive prevalentemente di attualità, sociale, cultura, turismo e ambiente. E' responsabile dell'Ufficio Comunicazione della Caritas Diocesana di Pozzuoli. Ha collaborato con quotidiani e periodici. E’ specializzato in comunicazione sociale e istituzionale. Si è occupato di uffici stampa ed è presidente dell'associazione di promozione sociale Dialogos. Con le scuole e le associazioni promuove incontri su legalità, volontariato, solidarietà tra i popoli, dialogo tra le religioni e storia. E' laureato in Lettere con una tesi in Storia Medievale. E' docente di scuola statale secondaria di secondo grado. Ha ottenuto vari riconoscimenti per l'attività giornalistica. Per il suo impegno sociale, culturale e professionale nel 2013 il Capo dello Stato lo ha insignito dell'onorificenza di cavaliere della Repubblica.
http://www.cirobiondi.it

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