Di “Cozze, ostriche, orate, arrosti e bolliti tra Cuma e Velia: alle origini della dieta mediterranea” parlerà la professoressa Giovanna Greco venerdì p.v. 29 novembre alle ore 11.00 a Pozzuoli presso l’Accademia dei Campi Flegrei (Via Campi Flegrei, 12 Villaggio del Fanciullo). A moderare l’incontro sarà la presidente dell’Accademia Gea Palumbo.
L’Accademia dei Campi Flegrei dopo gli incontri: «I Campi Flegrei e la rappresentazione simbolica di un paesaggio» con il professor Salvatore Di Liello e «Da Ivrea a Pozzuoli: la fabbrica comunitaria di Olivetti» con l’architetto Pietro Valle, l’Accademia dei Campi Flegrei prosegue il 29 novembre con un appuntamento dedicato alle antiche prelibatezze gastronomiche di due antiche polis della Magna Grecia ovvero Cuma e Velia.
Ben si conoscono le origini di queste due città. Da un lato Cuma, fondata nella seconda metà dell’VIII sec. a. C. ad opera di Euboici-Calcidesi è la prima delle colonie di popolamento greche in Occidente, e nel 334 a.C. diventa civitas sine suffragio, un riconoscimento che la lega all’orbita di Roma e dall’altro Velia fondata nel 540 a.C. ad opera degli abitanti di Focea, città dell’attuale Turchia. Anche questa città agli inizi del III sec. a.C. con il trattato tra “Roma ed Elea” entra nell’orbita dell’urbe garantendo forniture di navi che Roma utilizza nelle guerra puniche.
L’incontro verterà proprio sul confronto tra queste due antiche città con una particolare narrazione intorno all’alimentazione antica: dalla triade alimentare posta sotto la protezione degli dei (cereali – olio- vino) alla nostra dieta mediterranea; dalla coltivazione alla manipolazione alla cottura tra resti fossilizzati, forme ceramiche, pentole e piatti.
Inoltre la professoressa Greco parlerà dei rinvenimenti archeobotanici che hanno restituito una ricca documentazione del regime alimentare nel quotidiano consentendo di tracciare le forme di cottura e alimentazione presso le due comunità elleniche tra VI e III secolo a.C. con una finestra che si apre sull’origine del vegetarianismo.
Da Cuma arrivano le testimonianze materiali del consumo dei mitili, dei modi di cucinare e una preziosa testimonianza di un pranzo collettivo in una dimensione del sacro dove si registra il consumo delle carni. Da Velia arrivano le testimonianze della coltivazione. Il confronto poi con testimonianze dall’area vesuviana, tra panetterie e vinerie, consente di confermare, anche per l’età romana, un costante regime alimentare che perdurerà anche nel corso di tutto il Medioevo.
Questo regime alimentare è alla base della piramide alimentare che, negli anni ’50 del ‘900, Angel Keys ha elaborato e codificato nella Dieta Mediterranea, dichiarata dall’Unesco, patrimonio immateriale culturale dell’umanità.
Giovanna Greco già ordinario di Archeologia Classica e di Archeologia della Magna Grecia all’Università degli studi di Napoli, Federico II, ha diretto la Scuola di Specializzazione in Discipline Archeologiche ed il Laboratorio di Cultura Materiale; ha diretto ed organizzato un Corso di Laurea internazionale con l’Istituto sassone per l’infrastruttura culturale (IKS) con sede a Görlitz, ha coordinato il Dottorato Interpolo Conservazione integrata dei Beni culturali ed è stata docente nel Dottorato in Discipline archeologiche e storico-artistiche. Ha progettato e coordinato Master internazionale in Politiche culturali europee. Già direttrice del Centro Studi sulla Magna Grecia, ne cura attualmente la collana editoriale; è socia ordinaria dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle arti di Napoli e socia corrispondente Österreichischen Archäologischen Institutes di Vienna; già componente del Comitato Scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e del comitato scientifico per la rivista della Società Magna Grecia; è membro del
Consiglio Direttivo dell’Istituto per la Storia della Magna Grecia di Taranto. Ha condotto scavi e ricerche in Basilicata (Serra di Vaglio e Rivello), in Campania (Santa Maria Capua Vetere, Fratte, Cuma, Paestum, Velia, Roscigno) in Calabria (Nocera Terinese) ed in Sicilia (Gela); ha organizzato mostre, curato allestimenti museali e realizzato prodotti multimediali; ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed ha al suo attivo una produzione scientifica di oltre 200 titoli.
L’ACCADEMIA DEI CAMPI FLEGREI
Nata per approfondire e valorizzare l’archeologia, la storia, l’iconografia, l’arte, le scienze, e l’architettura dei Campi Flegrei l’Accademia dei Campi Flegrei ha affidato il ciclo di incontri mensili a professori della Università degli Studi di Napoli Federico II, dell’Orientale di Napoli, dell’ Università di Bologna e a esperti delle singole discipline e delle varie epoche storiche. Gli incontri saranno introdotti dai fondatori dell’Accademia dei Campi Flegrei: Gea Palumbo (presidente), Anna Russolillo (vicepresidente), Giulio Sodano (socio cofondatore), dalla tesoriera Sonia Gervasio e da membri del direttivo Maria Teresa Moccia di Fraia e Roberto della Rocca.
Foto di Giovanna Greco