Domenica 3 novembre era scaduto il mandato di Mario Epifani alla guida di Palazzo Reale di Napoli. Da oggi 5 novembre è invece l’architetto Paola Ricciardi, dirigente del ministero della Cultura, a guidare Palazzo Reale con la nomina di “direttore delegato” nelle more dell’espletamento del bando internazionale.
È proprio il Ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha comunicato che il direttore generale Musei Massimo Osanna ha provveduto a incaricare i «delegati che, nelle more della pubblicazione e dell’espletamento della procedura di selezione dei nuovi direttori titolari, saranno preposti alla direzione dei seguenti istituti museali».
Insieme a Palazzo Reale di Napoli sono stati definiti anche i delegati per i Musei nazionali di Matera – Direzione regionale Musei nazionali Basilicata, nella persona di Filippo Demma, e per i Musei nazionali di Bologna – Direzione regionale Musei nazionali Emilia Romagna, in quella di Costantino D’Orazio.
I direttori “delegati”, sulla base degli obiettivi assegnati da Massimo Osanna Direttore generale Musei, “si occuperanno non solo di garantire la continuità amministrativa e la gestione ordinaria, ma anche di assicurare l’efficace realizzazione dei progetti in essere o in programmazione, con particolare riferimento a quelli relativi al PNRR“.
Per quanto riguarda Napoli ”da qualche parte – come scrive il Corriere del Mezzogiorno – si era anche vociferato, nei giorni scorsi, che l’interim poteva essere raccolto anche da Massimo Osanna, ex direttore del Parco archeologico di Pompei ed attuale direttore dei Musei del Mic” e anche attuale direttore ad interim al MANN n carica dal 15 novembre 2023!
Queste tre nomine avvengono in un momento di polemiche – tra chi si ritiene “essere stato cacciato” e chi parla di chi chi veramente muove i fili del Ministero della Cultura – segnalate da Report e dal Manifesto. A chiudere il cerchio è la sintesi del giornalista Riccardo Barbin di Policy Maker che tuona: “i problemi interni al Ministero, che Report sfiora e il Manifesto di domenica ha approfondito evidenziando un “radicato e pervasivo” sistema di potere oligarchico interno nato dai tempi della lunga gestione del dem Dario Franceschini. Un quadro a quanto pare già messo nero su bianco dalle segnalazioni dell’Anac e da un rapporto ispettivo interno. Ma che avrebbe continuato a proliferare indipendentemente dai titolari dei dicasteri. Al centro dell’attenzione ci sarebbe la direzione generale Musei, guidata dal 2020 (ministro Franceschini) da Massimo Osanna, docente universitario e manager culturale, che sarebbe al vertice istituzionale di una rete di nomine e incarichi più volte oggetto di attenzione anche da parte della Corte dei Conti. Gli ispettori ministeriali hanno segnalato anche “criticità” e possibili conflitti di interesse nel rapporto con la lanciatissima Urban Vision, società leader dei restauri sponsorizzati, il cui amministratore delegato è Gianluca De Marchi, coniugato a Massimo Osanna con una cerimonia a quanto pare hollywoodiana di qualche anno fa alla presenza di tutto il jet set culturale. E si ricomincia»…