A Pozzuoli presso la Necropoli paleocristiana di Villa Elvira si conclude la III ed. di “Vivere nel Vulcano”.
È stato scoperto che l’ossidiana di Procida che si trova a incastonata fra i depositi della Breccia Museo dell’isola, ha avuto un inaspettato uso preistorico: serviva come materiale abrasivo per lisciare gli scafi delle imbarcazioni.
Di questa ricerca parla il libro: “L’oro nero del Mediterraneo. l’Ossidiana nella preistoria”, edito in collaborazione fra il Museo civico “S. Tusa” di Procida e Villaggio Letterario, che sarà presentato venerdì 25 ottobre alle 17.30 presso la Necropoli paleocristiana di Villa Elvira (Pozzuoli, Via san Vito, 9).
La scoperta è merito del gruppo di studiosi dell’Università degli Studi SOB Napoli, della Sapienza, dell’Università del Salento e del Museo Civico di Procida “S. Tusa” che ha effettuato scavi e ricerche nell’isolotto di Vivara: Federica Bertino, Alberto Cazzella, Claudio Giardino, Massimiliano Marazzi, Maurizio Moscoloni, Livio Pontieri.
Il volume illustra, in una serie di saggi l’importanza che ebbe l’ossidiana come materiale per realizzare gli indispensabili strumenti da taglio e da caccia, prima della scoperta dei metalli.
Finora sembrava che i giacimenti di ossidiana sfruttati nella preistoria fossero soltanto quattro: Lipari, Pantelleria, Palmarola e Sardegna (Monte Arci); e che l’ossidiana di Procida, caratterizzata da una tendenza alla minuta frammentazione, non avesse avuto impiego.
Il libro, terzo volume della collana “Studi Archeologia Terracquea” diretta da Pierfrancesco Talamo, curato da Franco Foresta Martin e Nicola Scotto di Carlo presenta saggi di Ilenia Arienzo, Federica Bertino, Bruna Cariddi, Aldo Cazzella, Licia Corsale, Sandro de Vita, Franco Foresta Martin, Lisetta Giacomelli, Claudio Giardino, Massimiliano Marazzi, Maurizio Moscoloni, Livio Pontieri, Anna Russolillo, Nicola Scotto di Carlo, Monica Scotto di Covella, Robert Tykot, Tiziana Zappatore.
Alla presentazione con i curatori Franco Foresta Martin e Nicola Scotto Di Carlo dialogheranno Massimiliano Marazzi professore onorario già professore ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, la dott.ssa Federica Bertino e il giornalista Pasquale Raicaldo. A moderare sarà Gianni Ambrosino direttore Vg21.
Il volume fa parte del progetto culturale “Vivere nel Vulcano”, un progetto ad ampio respiro che comprende mostre itineranti, conferenze divulgative, attività didattiche e di ricerca scientifica.
La presentazione del volume sarà preceduta alle 15.30 dalla premiazione ed esposizione degli scatti dei vincitori “Fotografie delle Scienze naturali” selezionati tra le centinaia di foto degli alunni dell’I.C. IV Pergolesi e dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli e dal vernissage della mostra interamente dedicata alla fotografia dei vulcani “Terre vulcaniche del Mediterraneo” del foto reporter Vittorio Sciosia.
Un dialogo tra gli scatti del foto reporter pluripremiato e quelli dei ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di fotografia di “Vivere nel Vulcano”. Un ricco allestimento di opere che propone il modo di percepire i vulcani attraverso l’obiettivo di ottanta alunni. La mostra è curata da Anna Russolillo, Sonia Gervasio e Anna Abbate.
Premieranno l’assessore alla P.I. del comune di Pozzuoli Vittorio Festa i curatori di “Vivere nel vulcano 2024” Anna Russolillo, Franco Foresta Martin, Sandro de Vita, Sonia Gervasio, Anna Abbate, Vittorio Sciosia, la dirigente I.C. IV Pergolesi Francesca Coletta, la dirigente I.C. V Artiaco Anna Marra, le coordinatrici Mariarosaria Russo, Maria Rosaria Figliolia, le maestre Anna Maria Relvini, Elisa Scamardella, Maria Rosaria Figliolia, Maria Aragri, Genoveffa Di Nuzzi, Rosa Iaccarino, Anna Panaro. Seguirà uno sweet moment offerto da Villa Elvira e dal Blamangieri di Arco Felice.
La Kermesse promossa da Lunaria Onlus A2 e dall’ Osservatorio Vesuviano (INGV) in collaborazione con il Comune di Pozzuoli, con l’I.C. IV Pergolesi di Pozzuoli, dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli, del Museo civico “S. Tusa” di Procida, ha come sostenitori “Il Capitano 1890”, “Villa Elvira” e il “Blamangieri”. La rassegna gode del patrocinio dell’INGV, dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, dell’Associazione Vulcanologi Italiani, di Villaggio Letterario e del Gruppo archeologico Kyme.
Incontro libero e gratuito e con la partecipazione di scuole del territorio flegreo.
SINOSSI DEL LIBRO
«All’alba della nostra civiltà, l’ossidiana -vetro nero di natura vulcanica- fu una delle materie prime più ricercate per la costruzione di utensili da taglio e da caccia, necessari per il procacciamento del cibo e altre attività manuali. Alcuni archeologi hanno definito l’ossidiana come: «Oro nero della Preistoria», per sottolineare il suo contributo alle prime innovazioni tecnologiche. Una definizione che noi abbiamo preso in prestito, assegnandola, fin dal 2016, a un articolato progetto scientifico e culturale nato in Sicilia ed esportato in Campania, regioni queste legate da un denominatore comune: l’uso preistorico dell’ossidiana.
A partire dal 2016 il progetto culturale «Oro nero» ha prodotto una lunga serie di mostre e conferenze itineranti, programmi di ricerca scientifica con relative pubblicazioni su riviste internazionali, e programmi didattici.
Fra le tante mostre, quella al Museo Civico di Procida (4 marzo – 9 aprile 2023) ha assunto un valore particolare perché ha segnato l’incontro fra il progetto culturale itinerante e una recente scoperta sull’uso preistorico delle ossidiane della Breccia Museo di Procida fatta da un numeroso gruppo di archeologi nel sito di Vivara. Un motivo di più per riunire insieme in questo volume, con proposito interdisciplinare, le esperienze e le competenze di studiosi che dedicano parte della loro attività all’Oro nero del Mediterraneo.
Il volume suddiviso in tre sezioni: divulgativa, didattica e di ricerca scientifica, questo volume compendia, in una serie di articoli scritti da esperti, l’origine geologica, lo sfruttamento e l’uso dell’ossidiana nel tempo; il suo valore attuale come oggetto d’indagine archeologica e archeometrica; e il suo uso come proposta di studio per la didattica e la divulgazione, fra Scienze della Terra, Archeologia, Archeometria, Didattica, Museologia e Scienze Umane».