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“Sorelle Spaiate” il romanzo d’esordio di Lucia Esposito fulcro della due giorni “Dalla speranza alla schiavitù: Tratta delle donne e sfruttamento sessuale”

Sono tre mesi che è uscito in libreria il romanzo verità di Lucia Esposito, «Sorelle spaiate» (Giunti) e finalmente si parla di un problema che nessuno vuole affrontare veramente, quello della schiavitù.

“Sorelle Spaiate” è un romanzo testimonianza. È un viaggio sentimentale nell’inferno dello sfruttamento e della prostituzione per dare voce e forza alle donne.

“Sorelle Spaiate” è una storia di schiavitù e morte raccontata in maniera delicata e sentimentale ma non per questo meno incisiva. Un racconto durissimo su una piaga che miete TRENTA MILIONI di vittime ogni anno.

Due le protagoniste del romanzo di Lucia Esposito: Viola ed Ershela.

Viola anche se lascia il cuore a Napoli parte per Milano per diventare giornalista, dove scopre che, in quanto femmina e inesperta, non è assolutamente scontato affermarsi.

Ershela lascia l’Albania con colui che crede un compagno innamorato, che invece la rapisce e che diventerà il suo carnefice.

Viola avvia faticosamente la sua strada di cronista, appassionandosi alle storie di chi vive ai margini; Ershela si rifugia nelle lettere indirizzate alla sorella Alina.

In quelle lettere che mai spedirà Ershela le confida tutto: «del primo cliente, di quello che le regala cioccolatini, del ragazzo che le piace e dell’amica che, una sera, si lancia sotto un tir per scampare a una sorte inumana. E sono proprio quelle lettere a unire i due destini in un epilogo che lascia senza fiato. Un filo sottile ma indistruttibile che intreccia due vite in un’unica vicenda di profonda e toccante sorellanza. Una storia vera conservata da Lucia Esposito per quasi trent’anni, e che oggi assume la forma di un romanzo intenso

Un libro verità dove Viola Valenti è l’alter ego letterario di Lucia Esposito ed Ershela è la vittima scannata dall’uomo che lei credeva innamorato, dal bruto che l’aveva gettata sul marciapiede.

Il romanzo di Lucia Esposito è una occasione preziosa per accendere i riflettori su un fenomeno che non si vuole vedere. Sono oltre 27,6 milioni le vittime di tratta nel mondo e, di queste, 6 su 10 sono donne e bambine. Secondo i dati forniti in Italia dal Numero Verde Antitratta (800 290290, sempre attivo), nei primi dieci mesi del 2023 in Italia sono state prese in carico 1666 persone di cui 1050 donne, 517 uomini e 99 transessuali provenienti per lo più dalla Nigeria, dal Pakistan, dal Marocco.

Un tema dai toni drammatici che si è affrontato con la delicatezza di chi sa che dietro ai numeri ci sono esseri umani, persone provate dalla vita, sogno spezzati, speranze deluse, anime violate. Occasione per due giorni di incontri il libro d’esordio della napoletana Lucia Esposito, capo-redattrice della pagina culturale di Libero e autrice di “Sorelle Spaiate” che con il suo romanzo ha acceso un faro su un argomento scomodo e ha restituito dignità e memoria a una storia di prostituzione e morte declassata, come tante, tra le brevi di cronaca. Il romanzo-testimonianza di Lucia è stata l’occasione per raccontare esperienze, per analizzare un fenomeno a partire dai protagonisti. E non è un caso che intorno al libro si sia stretta la città di Palermo, qui infatti è stato adottato dall’ Onu proprio il Protocollo contro la tratta delle persone.

Di schiavitù e speranze tradite, di prostituzione e morte ma anche di redenzione si è parlato nel corso di due incontri che si sono svolti il 19 e 20 settembre a Mondello, nella terrazza di un hotel restituito alla città dopo anni di abbandono e Himera, all’interno dell’area archeologica, proprio a sottolineare che la storia è materia viva.

A promuovere le due giornate “I Segni di Venere”, un progetto di valorizzazione dei talenti femminili già presente con un proprio palinsesto all’interno del Festival del libro e l’Associazione ÉGeniale che da qualche anno anima un salotto letterario  in città. Tra i partner Zonta Palermo Zyz, organizzazione internazionale per i diritti delle donne e UNIPROMOS, un ETS che opera a livello nazionale, che ha sostenuto economicamente l’iniziativa.

Da sx Diana Sapienza, Rosa De Luca, Osas Egbon, Mimmo Targia, Maria Giambruno, Maria Terranova, Anna Laurá, Lucia Esposito, Rosa De Stefano.

Per Maria Giambruno (responsabile de “I Segni di Venere”) e Rosa Di Stefano (presidente dell’Associazione Geniale) che hanno promosso i due eventi e che insieme ad Anna Laurà (responsabile di BC Sicilia-Sezione di Campofelice) modereranno le due giornate, «la tratta è un crimine transazionale tra i più orrendi che produce una violazione dei diritti umani e si esprime attraverso forme di sopraffazione e violenza sia fisica che sessuale. Un fenomeno che colpisce per lo più le donne migranti e i bambini, facili vittime di un sistema criminale che dietro la promessa di una vita più dignitosa nasconde la riduzione in schiavitù e, talvolta, la morte. Un atroce reato che spesso si compie sotto lo sguardo indifferente di tanti».

L’iniziativa, nell’ambito del progetto “I Segni di Venere”, è stata realizzata con la collaborazione di Zonta Palermo Zyz e della sua presidente Daniela Ferrara, il patrocinio di UNIPROMOS, presente alle due giornate con la responsabile per Palermo, Diana Sapienza e il partenariato di Mete Onlus con la presidente Giorgia Butera.

Sono intervenute l’assessora del comune di Palermo per le Pari Opportunità Rosi Pennino (all’incontro del 19 a Mondello) e della Sindaca di Termini Imerese, Maria Terranova, vice presidente nazionale ANCI e responsabile del Dipartimento delle Pari Opportunità (il 20 a Himera). 

«La sfida delle pari opportunità – evidenzia Luca Cefisi, coordinatore nazionale di UNIPROMOS che ha patrocinato l’iniziativa – riguarda ogni ambito dell’esistenza: dall’accesso delle donne ai ruoli apicali nelle aziende, a quello della parità salariale e delle pari opportunità nell’educazione, fino all’estremo della violenza in ambito familiare. Le donne sono tra i soggetti maggiormente vulnerabili, soprattutto quando sottoposte allo stress e ai rischi della migrazione. Partecipare a iniziative come questa ci aiuta a sostenere, anche a Palermo, la lotta per i diritti di tutte le donne».

Per Mimmo Targia, direttore del Parco archeologico regionale di Himera, Solunto e Monte Iato, aver inserito l’iniziativa all’interno della Rassegna “Himera Legge” «offre l’opportunità di far vivere i luoghi che sono stati attraversati dalla storia aprendoli a nuove storie. Spazi un tempo appannaggio solo di studiosi e ricercatori di settore diventano familiari a un pubblico più vasto ed eterogeneo, restituendo attualità a territori che custodiscono testimonianze preziose di un passato spesso ai più sconosciuto».

La presentazione del romanzo di Lucia Esposito diventa così occasione preziosa per accendere i riflettori su un fenomeno che colpisce ancora una volta le donne ed ascoltare le loro voci in un momento in cui il risuonare di venti di guerra muove in tutto il mondo grandi masse e sottopone madri e bambini a enormi rischi di violenza. Tra le più colpite dalla tratta sono le donne nigeriane in cui alla violenza si aggiunge il ricatto di morte per loro stesse e per le famiglie frutto di rituali tribali effettuati nelle terre di origine. In questo contesto particolare valore assume la presenza, quale testimone e relatrice, di Osas Egbon, presidente delle Donne di Benin City, associazione costituita nel 2015 a Palermo da donne ex vittime di tratta che da anni lavorano per strappare dalle mani degli sfruttatori le giovani vittime e i loro figli. Tra i relatori l’avvocata Rosa De Luca, consulente della Fondazione Don Calabria ETS e di ApiColf, la cui esperienza fornirà un contributo significativo per meglio comprendere la portata del fenomeno in Italia.

Foto Archivio Maria Giambruno

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Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
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