E’ stato pubblicato il bollettino settimanale sul bradisismo flegreo con gli aggiornamenti relativi alla settimana tra l’12 e il 18 Agosto. Da esso si legge che il sollevamento prosegue con una velocità media invariata di 2 cm/mese. Altre volte ho sottolineato che si tratta di un valore medio e che pertanto esso non rappresenta una velocità di innalzamento costante. Ciò tra l’altro è rilevabile attraverso gli stessi grafici rilasciati nell’ultimo bollettino settimanale (e nei precedenti) e che può, a mio parere, influenzare la sismicità. Ritengo molto efficace e dettagliata l’analisi effettuata dal collega Carlo Migliore attraverso la pagina Facebook a cui rimando.
https://www.facebook.com/0o.Carlo.Migliore.o0
Durante il mese in corso ci sono stati diversi eventi sismici di lieve entità con epicentro nella zona del Monte Olibano a profondità piuttosto limitate: al netto di possibili errori e quindi di eventuali correzioni, ciò è già accaduto in passato pertanto non costituisce elemento di evoluzione del fenomeno.
Durante questo mese l’energia cumulata rilasciata dai terremoti resta inferiore a quanto è accaduto nel Maggio scorso, al momento nessun terremoto ha raggiunto una Md >= 3.0
Purtroppo non è possibile fare delle previsioni circa l’accadimento di futuri terremoti e nemmeno sull’entità della velocità di deformazione. Essa resta inferiore a quanto accedeva durante la crisi degli anni 80. Anche allora la sua entità non era costante (se vista per brevissimi periodi) ciò rappresenta una ulteriore variabile che non permette di effettuare previsioni sull’accadimento dei terremoti. Un’eventuale spinta improvvisa verso l’alto può determinare lo sviluppo di eventi o attraverso sequenze sismiche o con sismi di magnitudo più elevata. (Gli stessi meccanismi di rottura sono imprevedibili)
Desidero far riferimento all’ultimo bollettino mensile realativo al mese di Luglio, lo si ricava al seguente link :
è inserito anche il meccanismo focale dell’evento del 26 Luglio con Md di 4.0+-0.3 con epicentro nel golfo di Pozzuoli a mare. Ha avuto carattere compressivo in accordo con un modello vulcano – tettonico che avvalora meccanismi del genere in quell’area, attraverso spinte a prevalente componente orizzontale.
L’altro evento di cui si evidenzia il meccanismo focale (di tipo normale) è quello del 18 Luglio con Md 3.6 +-0.3 con epicentro sulla terraferma.
I meccanismi focali servono a caratterizzare il tipo di faglie che hanno generato quel tal terremoto; nei Campi Flegrei gran parte sono generati da faglie “normali” di distensione, dovute presumibilmente ai movimenti legati alla stessa deformazione, maggiore in area centrale (appena a largo del Rione Terra) e via via decrescente allontanandosi da essa.
Più raramente si registrano movimenti compressivi per lo più localizzati in aree perimetrali rispetto al centro della deformazione.
Articolo molto interessante
Grazie sempre alla professionalità del bravissimo prof Pierluigi Musto