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La crisi del bradisismo 1982-84 (seconda parte)

Nel primo articolo sulla crisi del bradisismo degli anni 80 ho descritto l’attività fino al settembre 1983. Nel mese successivo si ebbe un deciso impulso del fenomeno, a partire dal 4 ottobre quando, al mattino, poco dopo le 8, si ebbe l’evento più energetico, con magnitudo 4.0 +- 0.3 (secondo la rivisitazione sul catalogo Gossip)

https://terremoti.ov.ingv.it/gossip/flegrei/1983/index.html

Attraverso i giornali del 5 Ottobre, si fece riferimento alla scala Mercalli, quindi agli effetti del sisma sul territorio: la scossa ha avuto un massimo di 5-6 grado. In quei giorni il sollevamento medio del suolo era stimato di 3 mm/giorno.

https://bradisismoflegreo.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/08/il-mattino-5-ottobre-1983-parte-2.pdf

In quel periodo la deformazione del suolo non era monitorata attraverso i satelliti bensì attraverso i mareografi oltre a frequenti misure di campagna.

In un altro articolo del 5 Ottobre c’è uno dei rari riferimenti alla magnitudo del sisma del 4 ottobre con una valutazione di 3.9 coerente con i dati rivisti e pubblicati su Gossip.

Ritengo interessanti alcune considerazioni del Prof. Luongo (era il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano) apparse all’epoca, nell’esprimere le modalità del rilascio di energia: Nei primi mesi della crisi, l’attività sismica caratterizzata da sciami, successivamente, con un sollevamento in aumento ed un fenomeno in accentuazione, il rilascio sismico ebbe a svilupparsi più frequentemente con scosse isolate.

https://bradisismoflegreo.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/08/il-mattino-5-ottobre-1983-parte-5.pdf

Molti ricorderanno la notte tra il 6 ed il 7 Ottobre in cui una fake news ebbe modo di propagarsi attraverso telefonate e “tam tam” a voce: si “prevedeva” una grossa scossa in arrivo.

https://bradisismoflegreo.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/08/il-mattino-8-ottobre-1983-parte-1.pdf

Chi mi avvisò disse che il suolo a Pozzuoli aveva iniziato a sollevarsi velocemente e c’era un pericolo imminente.

Tale notizia non aveva alcun riscontro reale e tutto rientrò con l’intervento di auto della protezione civile e delle forze dell’ordine dotate di altoparlanti che rassicurarono la popolazione.

Le pagine de “Il Mattino” del 9 Ottobre 1983 sono particolarmente interessanti: la testata giornalistica radunò gli scienziati dell’epoca riuscendo a recepire alcune considerazioni sul fenomeno.

Si fece anche riferimento all’errore occorso su una prima interpretazione dell’epicentro della scossa del 4 ottobre: è necessario ricordare che quanto più le valutazioni avvengono a pochi minuti da un evento, tanto maggiore è il rischio di incorrere in errore. Ciò può accedere anche attualmente con strumentazioni ben più evolute.

https://bradisismoflegreo.wordpress.com/wp-content/uploads/2014/08/il-mattino-9-ottobre-1983-parte-2.pdf

Attualmente, l’INGV (sede di Napoli “Osservatorio Vesuviano”) fornisce una prima informazione “in automatico”, praticamente immediata ma inattendibile, viene poi fornito una secondo dato “preliminare” in cui le risultanze possono essere attendibili, il maggior grado di precisione si ha quando un evento è “rivisto”

Attraverso il sito dell’Osservatorio attualmente sono consultabili in rete diversi sismogrammi ma non è possibile utilizzarli per ricavarne magnitudo e epicentri attendibili nemmeno dagli addetti ai lavori, figuriamoci da chi non è sismologo.

Durante la crisi degli anni 80 era attivo un “Ufficio bradisismo” dotato anche di un sismografo a cui si poteva far riferimento per informazioni.

Cosa farebbero gli scienziati se abitassero in area flegrea? Gli intervistati nel succitato articolo del 9 Ottobre erano tutti concordi nel dover valutare lo stato del fabbricato, c’è da dire che il Prof Luongo non si è mai allontanato dall’area flegrea e tuttora abita nella zona di Arco Felice.

Intanto però l’area del centro storico di Pozzuoli fu evacuata, il rischio sismico fu considerato troppo elevato in relazione allo stato dei palazzi.

Dopo l’evento significativo del 4 Ottobre seguì un nuovo terremoto il giorno seguente (con epicentro nelle acque del golfo) ed un altro il 13 Ottobre al mattino entrambi di Md 3.0.

L’attività sismica in tutto il mese sembrò rallentare ed anche il sollevamento, pur continuando, inizialmente concesse una tregua.

A novembre e, ancor più a Dicembre, si registrarono diversi eventi con Md >= 3.0

https://terremoti.ov.ingv.it/gossip/flegrei/1983/index.html

Il 1984 fu un anno particolarmente difficile con numerosissime scosse ben percepite dalla popolazione flegrea ed anche dagli abitanti del centro storico di Napoli.

Attraverso il catalogo Gossip si evince che ci furono 44 eventi con magnitudo superiore a 3.

https://terremoti.ov.ingv.it/gossip/flegrei/1984/index.html

Alcune scosse raggiunsero quasi il quarto grado di magnitudo come un evento del 14 Marzo circa alle 12, con Md 4.0 quindi analogo a quello del 4 Ottobre 1983.

Ricordo particolarmente quel sisma anche perché proprio al mattino ebbi modo di parlare con alcuni tecnici del succitato “Ufficio bradisismo” che mi informarono che il sollevamento sembrava in pausa.

La notte del 1 Aprile 1984 fu caratterizzata da un particolare sciame sismico che durò circa 4 ore con circa 500 eventi di energia pressochè costante. Ci fu particolare apprensione tra gli addetti ai lavori fin quando non si esaurì.

In una recente intervista il Prof Luongo ha definito quello sciame analogo alle particolari vibrazioni di un vulcano a condotto aperto.

Durante uno sciame sismico è particolarmente importante valutare l’andamento degli epicentri e dei relativi ipocentri: Qualora questi ultimi dovessero migrare verso l’alto (con epicentri vicini tra loro) si ha un segnale di possibile spostamento di masse, è necessario che tale valutazione sia confermata da altri dati (multiparametrici)

La velocità media del sollevamento si mantenne sostenuta: da Settembre 83 al Dicembre 1984 con una media calcolabile di circa 6-7 cm/mese. Tale andamento non è mai stato costante.

L’ultimo evento sismico di una certa rilevanza si ebbe l’8 Dicembre a sera (Md 3.8 +-0.3); dal mese successivo il bradisismo si arrestò iniziando un lungo periodo di quiete intervallato da brevi periodi di sollevamento (con qualche terremoto) per esempio nell’estate 2000. Il suolo di Pozzuoli si abbassò di circa un metro prima di riprendere stabilmente a sollevarsi a partire dal 2005.

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Pierluigi Musto
Pierluigi Musto nasce a Napoli il 27 luglio 1962, dopo il diploma di maturità al liceo scientifico si laurea in Scienze Geologiche e si abilita alla professione di Geologo. Si abilita all’insegnamento in Matematica alle scuole medie e in Geografia per gli istituti tecnici. Dal 2007 è docente in ruolo in matematica e scienze nella provincia di Napoli. E’ autore del sito www.campiflegrei.eu. E' autore del libro :" Elementi di Geologia dei Campi Flegrei e della Piana Campana" Da numerosi anni si interessa della promozione del territorio flegreo collaborando tra l’altro nell’organizzazione dell’evento ricorrente “Malazè”. Collabora con numerose associazioni locali nella didattica e divulgazione della geologia dei Campi Flegrei.
http://www.campiflegrei.eu

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