‘O Napulitano è ‘a lengua nosta, l’ amma respirà comme l’ aria, e s’ha da vulé bene comme nu figlio
Nell’era moderna, la curiosità riguardo alla lingua Napoletana è cresciuta in modo esponenziale.
Sono aumentati i cantanti che si esibiscono adoperando la lingua Napoletana ottenendo anche dei successi considerevoli, fino a diffondere alcune parole che sono entrate a far parte del quotidiano parlare di una buona parte di Italiani.
I noti cantanti Napoletani, Tropico e Geolier
Ci si domanda tuttavia se il Napoletano scritto e parlato di questi personaggi, o comunque di chi usa la lingua nel suo quotidiano, sia corretto e fedele alla norma.
Il Napoletano non è un vero e proprio dialetto, in quanto sostituisce letteralmente le parole; è quindi una lingua, riconosciuta anche dall’ UNESCO come patrimonio dell’ umanità
Esempi di scrittura
Potrebbe risultare semplice per un Napoletano parlare in lingua, e questo accade per emulazione, ascoltando i propri parenti o la gente che incontra quotidianamente, altra cosa invece è la scrittura. Noto gravissimi errori grammaticali, delle storpiature che danneggiano la letteratura di questa meravigliosa lingua, facendola passare di sovente per un dialetto impossibile da capire. Ciò avviene perché la maggior parte della gente, non ha studiato e di conseguenza non conosce la grammatica Napoletana.
Lezione n° 1
La premessa è una, e deve necessariamente restare impressa nella mente di ogni Napoletano che vuole imparare correttamente a scrivere: In lingua Napoletana, le parole non terminano mai con le consonanti.
Per brutto che possa sembrare, le parole non si scrivono mai così come si pronunciano, alcuni esempi:
Ho fatto tardi perché ho trovato traffico.
Comunemente, molti tradurrebbero questa frase in questo modo:
Agg fatt tard pcché agg truvat traffic
Niente di più sbagliato; l’ esecuzione corretta sarebbe:
Aggio fatto tarde pecché aggio truvato traffico
L’aferesi
L’accento che vediamo prima o dopo le lettere, si può chiamare tecnicamente Aferesi, e non và mai messo a caso, perché cambia il significato del termine.
Ad esempio
‘O Macellaro – ‘O Salumiere: L’ aferesi, é stato messo prima della O, ed è corretto, se invece l’ avessimo messo dopo:
O’ Macellaro : Il significato sarebbe cambiato, infatti nella pronuncia, il suono resta lo stesso, ma poiché vogliamo imparare a scrivere in Napoletano, dobbiamo essere corretti in tutto. Un modo per semplificare, può essere quello di immaginare prima la frase in Italiano, e tradurlo poi in Napoletano, con la massima attenzione alla grammatica. Nell’ esempio del Macellaio, se l’ aferesi l’ avremmo messa dopo la o’, il termine sarebbe diventato: Lo, e non più Il; quindi immaginando la traduzione dall’ Italiano, avremmo dovuto pronunciarlo: Lo Macellaio.
Questa mia semplice poesia può farci da esempio:
Nel secondo verso: Se alla fine non riesci a scordare; la parola se, viene sostituita con si’. L’ aferesi dopo la i, è necessaria, poiché non dobbiamo confonderla con la parola: sei, perché in Napoletano si pronunciano allo stesso modo, ad esempio: Si’ vuô dimagrí te ‘a mettere a dieta/ Si’ ‘a femmena cchiú bella.
Come si nota, il Se e il Sei, si pronunciano allo stesso modo in Napoletano, ma nello scritto, per differenziarlo, dovremmo scrivere: Si’ per specificare Se, e Sî, per specificare sei.
L’accento circonflesso infatti, unisce due o più parole, per questo nella frase della poesia: Si’ â fine nun riesce a scurdà, sulla A, c’ è l’ accento circonflesso, che in questo caso abbrevia il termine, racchiudendo le lettere.