Il 23 Aprile è stato reso pubblico l’ultimo bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano sul fenomeno del bradisismo e relativo alla settimana tra il 15 ed il 21 Aprile: sono stati localizzati 145 terremoti con magnitudo non negativa il cui massimo grado è stato di 2.5 (Magnitudo durata). (Nella settimana precedente ne erano stati localizzati ben oltre 200).
Dall’analisi della deformazione del suolo si evidenzia un sollevamento di 2 cm negli ultimi 15 giorni, con una media tendenziale di 4 cm al mese. (Stazione del Rione Terra). Nelle altre stazioni di monitoraggio l’innalzamento del suolo è minore e ciò appare coerente all’aumentare della distanza dall’area di massima deformazione. Esso resta inferiore a quanto accadeva durante la fase tra l’82 e l’84 quando nei periodi più calmi si registrava un sollevamento di circa 2 mm/giorno per arrivare anche a 4-5 mm/giorno
Si evidenzia che, se analizziamo la media della velocità di innalzamento del suolo con una estensione temporale maggiore, essa si spalma su valori meno elevati. Infatti nell’ultimo bollettino viene anche evidenziato un sollevamento complessivo (nella stazione del Rione Terra) di 23.5 cm dal Gennaio 2023 ovvero negli ultimi 15 mesi. Risulta quindi una media di poco più di 1.5 cm/mese comunque maggiore di 1 cm/mese individuato in alcuni bollettini precedenti.
L’accelerazione di quest’ultimo periodo sarà un episodio isolato oppure è destinata a durare nel tempo? Non è possibile dare risposta a tale quesito se non monitorando l’evolversi del fenomeno.
L’innalzamento del suolo per brevi periodi non è mai costante ed anche in passato ha subìto degli impulsi sia pur meno importanti di quanto sta avvenendo ultimamente.
Nelle ultime settimane la sismicità è stata sostenuta con frequenti sequenze sismiche e con eventi con magnitudo anche superiori a 3. Ciò conferma la sua diretta proporzionalità con la velocità di deformazione.
L’ubicazione dei terremoti (epicentri ed ipocentri) non evidenzia anomalie rispetto alle dinamiche passate.
Nell’ultimo bollettino viene scritto:
“Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”,
è necessario monitorare con attenzione questa ulteriore fase del fenomeno per cogliere eventuali nuovi segnali.
Nella settimana in corso permane una discreta sismicità con eventi che non hanno raggiunto magnitudo 3
Chi volesse leggere direttamente l’ultimo bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano (e quelli precedenti) può accedere al seguente link :
A conclusione del presente articolo vorrei evidenziare l’autorevole contributo del Prof Giuseppe Luongo (docente emerito dell’Università Federico II di Napoli e Direttore dell’Osservatorio Vesuviano durante la crisi bradisismica dell’82-84)