Ferdinando I di Borbone, re delle due Sicilie fece costruire tra il 1817 e il 1819 Villa Floridiana per donarla alla moglie siciliana Lucia Migliaccio duchessa di Floridia, che ne fece la sua residenza estiva. Per la sua realizzazione il re diede incarico all’architetto Niccolini. Il re fece poi abbellire la villa con un bellissimo parco la cui cura venne affidata al direttore del Real Orto Botanico Friedrich Dehnhardt e dove accanto alle grotte dimora di animali esotici provenienti dallo zoo di Portici fece inserire anche il grazioso Teatro all’aperto detto della Verzura.
Durante i recenti lavori di ripulitura delle cosiddette “Grotte a finte rovine” sono avvenute importanti scoperte archeologiche.
Per lo studio e il rilievo delle grotte ottocentesche del progetto di ricerca NesIS (Neapolis Information System) dei professori Marco Giglio e Gianluca Soricelli, in collaborazione con la Direzione regionale Musei della Campania (MiC) e con la partecipazione di studenti dell’Università di Napoli “L’Orientale” , sono stati necessari lavori di pulizia che hanno portato alla luce l’importante scoperta. Durante i lavori sono emerse due fasi costruttive, la prima risalente al I secolo d.C., con il rinvenimento di una serie di pilastri in opera vittata con blocchetti tufacei, dove alla base di uno dei pilastri è stato rinvenuto un lacerto di rivestimento in cocciopesto; la seconda in cui le strutture più antiche sono state integrate, in una sorta di finto rudere, con ulteriori pilastri, realizzati con blocchetti di tufo, con rivestimento in pietra lavica e intonaco in finta opera reticolata.
Durante la fase conclusiva dell’intervento di pulizia sono state inoltre individuate anche parti del rivestimento ottocentesco in pietra lavica. Le attività di pulizia hanno anche restituito frammenti di materiale ceramico (cosiddetta sigillata africana, anfore ecc.).
Per il Ministro Gennaro Sangiuliano «queste scoperte archeologiche arricchiscono la conoscenza del quartiere Vomero in Età romana e offrono nuovi spunti di ricerca per ricostruire la storia della città e le forme di occupazione della fascia collinare occidentale di Napoli. In pochi mesi, con grande impegno, siamo riusciti a dare decoro alla Villa Floridiana. Mi sono recato personalmente più volte a verificare lo stato di avanzamento delle opere e altro faremo affinché questo luogo torni allo splendore che merita».
«L’intensa attività di lavori di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione della Floridiana, iniziata lo scorso ottobre, è stata accompagnata sin da subito da un importante progetto di ricerca volto a conoscere la storia e la topografia del luogo in età antica. Grazie alla collaborazione con le Università “Orientale” e del Molise, sono già emersi nuovi importanti dati che documentano la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizzati in parte per la realizzazione delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentesco (1817-1819) progettate dall’architetto Antonio Niccolini. Una nuova stagione per uno dei più bei giardini storici d’Italia, caratterizzata da un approccio che coniuga conoscenza, manutenzione, restauro e fruizione per rendere questo luogo sempre più aperto e accessibile alla comunità e al pubblico in aumento», ha sottolineato il Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna.
Terminato l’intervento di messa in sicurezza, le attività di ricerca proseguiranno con realizzazione del rilievo tridimensionale, fotogrammetrico e di virtual tour del complesso a cura della professoressa Angela Bosco e del dottor Rosario Valentini dell’“Orientale”.