Tu sei qui
Home > Campi Flegrei > Bacoli > All’Ostrichina di Bacoli il Convegno “Vanvitelli: Architettura e musica nella Napoli Borbonica” dell’Accademia Reale.

All’Ostrichina di Bacoli il Convegno “Vanvitelli: Architettura e musica nella Napoli Borbonica” dell’Accademia Reale.

Il maltempo e la partita del Napoli non hanno fermato entusiasmo e partecipazione al Convegno “Luigi Vanvitelli: architettura e musica nella Napoli Borbonica” organizzato dall’Accademia Reale presso l’Ostrichina del Fusaro (Bacoli).

Il Forum culturale a cura di Giovanni Borrelli, Aurelio Musi, Francesco Nocerino è stato un’occasione di approfondimento del genio Vanvitelli alla corte dei Borbone.

Illuminate sono state le relazioni dei relatori che da diverse angolature hanno messo in evidenza la tensione innovativa impulsa da Luigi Vanvitelli all’architettura, alla musica, all’arte e al pensiero del XVIII secolo.

Il Convegno si è aperto con i saluti del Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei Francesco Maisto che dopo essersi complimentato per l’alto profilo del convegno si è detto «emozionato da architetto perché finalmente si parla anche di architettura… in un luogo del comune di Bacoli dove l’architettura sposa la natura e anche la musica» in un rapporto di piena armonia.

A seguire i saluti dell’Assessore alla cultura del Comune di Bacoli Mariano Scotto di Vetta che ha chiuso il suo intervento sottolineando la preziosità del Convegno «anche se è andare contro un oceano di ignoranza, di freddezza e di apatia, perché la musica classica non porta consenso e soldi… ma dobbiamo essere dei guardiani, dei soldati che proteggono questo prezioso patrimonio».

La prima tavola rotonda è stata moderata dal professore Francesco Nocerino e ha visto intervenire come primo relatore il professore emerito Aurelio Musi dell’ Università di Salerno con il tema «Teatro e Musica nella Descrizione di Napoli di Giuseppe Maria Galanti». Il professor Musi ha iniziato la sua relazione partendo dall’incarico della corte borbonica affidato allo storico Galanti di redigere una descrizione demografica, economica e geografica del Regno. L’opera uscita “Descrizione geografica, storica ed economica del regno” rappresenterebbe uno dei momenti di massima riflessione con cui l’illuminismo meridionale cercava di approfondire la conoscenza del Mezzogiorno. Per Aurelio Musi: «L’illuminista Maria Galanti, nella descrizione di Napoli del 1792, scrive di teatro e musica nel 700 napoletano, apprezza soprattutto Metastasio e la commedia realistica. Per la musica distingue i grandi maestri del contrappunto e del canto dai compositori di genere , ha notazioni originali per ognuno di loro. Scrive dei 6 teatri napoletani e dei cantanti».

A seguire è intervenuto il presidente dell’Accademia Reale Giovanni Borrelli con una relazione fondata sulle «Lettere di Vanvitelli» rinvenute nell’Archivio storico della Biblioteca Palatina di Caserta «che forniscono interessanti notizie e contribuiscono a illuminare uno dei periodi più interessanti della storia del Regno. – ha affermato Giovanni Borrelli – Vanvitelli aveva interessi verso lo spettacolo e la musica. È stato un attento osservatore della scena musicale e di quanto accadeva al teatro San Carlo non solo durante gli spettacoli ma anche e soprattutto dietro le quinte, durante le prove e gli allestimenti delle opere, della complessa macchina spettacolistica nella seconda metà del XVIII secolo a Napoli». Borrelli ha concluso il suo intervento affermando che: «Lo studio dell’epistolario vanvitelliano durante gli anni della sua permanenza a Napoli rappresentano nuovi documenti per l’indagine musicologia».

A parlare del Real sito di Carditello e dell’influenza di Vanvitelli nell’architettura dei siti borbonici casertani si sono occupate la professoressa Angela Bosco dell’Università “Orientale” di Napoli e l’architetto Marina Guida. Interessante e dettagliato l’intervento che ha riguardato «l’influenza dell’opera del Vanvitelli e dei suoi allievi nell’ambito dell’area casertana con le invarianti presenti nella produzione maggiore di stampo reale e in quella minore di tipo produttivo-rurale» in particolare l’intervento si è focalizzato sul «Real sito di Carditello, opera dell’allievo Collecini, sugli elementi vanvitelliani che lo caratterizzano e sul progetto di restauro e valorizzazione oggi in corso».

Ha chiuso la prima sessione Giulio D’Amore del Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci di Salerno con «Il primo “Maestro di Cappella”. Il ritorno di Hasse a Napoli nelle lettere di Vanvitelli»

La seconda sessione iniziata puntualmente alle 15.00 moderata da Aurelio Musi è iniziata con l’intervento dell’architetto Giuseppe Cristoforoni con una panoramica sullo «sviluppo culturale a Napoli al tempo dei Borbone: l’innovazione, l’architettura, la musica».

A seguire è intervenuto il professor Pier Luigi Chiapparelli dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli con un approfondimento sul contributo di Luigi Vanvitelli all’architettura effimera. Per il professore Chiapparelli «In questa Vanvitelli è impegnato in rare occasioni ma con opere di particolare rilievo per la produzione successiva di questo specifico settore. Dal Sepolcro per la Settimana Santa realizzato nel 1767 nella Chiesa di Santa Maria di Donnaregina Nuova ai saloni da festa e teatri provvisori a Palazzo Mirelli di Teora (1768) e a Palazzo Perrelli-Berio (1772) le sue realizzazioni documentate da disegni, incisioni e relazioni manoscritte e a stampa, hanno certamente contribuito in modo rilevante alla ricerca di nuovi impianti e soluzioni tettoniche oltre alla divulgazione del suo linguaggio espressivo. Quest’ultimo, proprio in questa produzione, sembra offrire prove emblematiche della sua trasformazione soprattutto negli ultimi anni di attività».

Del pensiero filosofico al tempo di Vanvitelli ne ha parlato dettagliatamente la professoressa Maria Spisto dell’Istituto Imbriani di Napoli.

L’intervento che ha chiuso il convegno studi è stato quello di Francesco Nocerino dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli sui «Prospetti e prospettive. Organi napoletani al tempo di Vanvitelli».

La manifestazione si è conclusa con celebre arie del periodo di Vanvitelli nelle corti di Napoli, Parigi e Madrid del Soprano Francesca Curti Giardina

Avatar photo
Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
http://www.annarussolillo.it

Articoli Simili

Lascia un commento

Top Menu
Translate »
error: Il contenuto del sito è protetto