L’abbattimento del serbatoio pensile dell’ex fabbrica Sofer di Pozzuoli è un evento storico per la città. Il serbatoio, alto 50 metri e conosciuto come “il fungo”, era un simbolo della fabbrica, che ha operato a Pozzuoli per oltre 40 anni, fino alla sua chiusura nel 2003.
La fabbrica era un importante polo industriale per la città, e la sua chiusura ha avuto un impatto negativo sull’economia locale. Inoltre, la fabbrica è stata oggetto di polemiche postume alla sua chiusura, per i danni ambientali causati, e per lo stato dei luoghi in cui si è lasciato il territorio.
Il serbatoio era stato chiuso nel 2016 a causa del rischio di crollo, dovuto alle frequenti scosse di terremoto che hanno colpito l’area dei Campi Flegrei. Nel 2023, il Tribunale di Napoli ha ordinato la sua demolizione.
L’abbattimento del serbatoio è un passo importante per la sicurezza dei cittadini e per la riqualificazione dell’area industriale di Pozzuoli. Tuttavia, l’evento non cancella il passato della fabbrica Sofer, che è stato caratterizzato anche da sfruttamento e inquinamento.
La storia della Sofer è una storia di rancori e di dolore. Molti operai che hanno lavorato nella fabbrica sono morti di tumori e asbestosi polmonare, a causa dell’esposizione all’amianto.
La città di Pozzuoli ha il dovere di ricordare le vittime della Sofer e di promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro. Inoltre, la città deve lavorare per la riqualificazione dell’area industriale, per creare nuove opportunità di lavoro e per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
L’abbattimento del serbatoio è un evento simbolico per Pozzuoli. È un momento di chiusura di un capitolo doloroso della storia della città, ma è anche un momento di speranza per il futuro. La città ha l’occasione di riqualificare l’area industriale e di creare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale, basato sulla sostenibilità e sul rispetto dei diritti dei lavoratori.
Foto: Enzo Buono