Una mission chiara, precisa, per la giovane associazione “L’Autismo del cuore”, costituita il 21 gennaio scorso, da Monica Cimmaruta (presidente) e Giuseppe Polverino (vice) che hanno fatto tesoro della personale esperienza che, divulgano, oggi, per la prima volta.
“Il 1° dicembre 2013 nacque il nostro piccolo Francesco – raccontano – Dopo Noemi un altro raggio di sole iniziò ad illuminare la nostra vita. Dopo 6 mesi, con la pediatra, notammo qualche anomalia nel nostro infante. Senza perderci d’animo, spinti dalla voglia di capire, iniziammo a cercare ovunque ed emerse l’autismo che, approfondendo su internet, sembrava drammatico”.
Lo sconforto prese Giuseppe che decise d’allontanarsi da tutti eccetto la famiglia in senso stretto. “Ero sempre più confuso – ammette – Un giorno di quasi 8 anni fa tornai a casa da lavoro e fui accolto dai grandi occhi di Francesco che era felice di vedermi e si agitava tantissimo. Quella gioia fu la spinta a cambiare radicalmente atteggiamento. Mi dissi: se non lo aiuto io non ci pensa nessuno. Da quel dì non mi sono più fermato con la fortuna d’avere al mio fianco un fenomeno di donna e di mamma”.
Monica, infatti, si mise a studiare ancor più alacremente conseguendo certificazioni fondamentali per supportare il suo pargolo: RBT (tecnico del comportamento) presso l’Università degli studi di Roma (nel 2017), VB MAPP ED ABLLS–R presso Eurek Aba di Cava dei Tirreni (nel 2018), Comunicazione Aumentativa Alternativa presso l’associazione Sophis (nel 2022). Da “semplice” mamma è diventata una terapista provetta.
“Una domenica dello scorso dicembre mentre pranzavamo ripensando a tutti i sacrifici fatti e le competenze acquisite abbiamo pensato che dovevamo condividerle con gli altri che vivevano la nostra stessa situazione – rivelano – Abbiamo così deciso di costituire giuridicamente l’associazione con un progetto dettagliato, ampio. Avendo saputo dalla nostra fantastica amica Silvia Prato dell’esistenza a Quarto di beni confiscati alla camorra abbiamo voluto incontrare il sindaco Antonio Sabino per chiedere se c’era uno spazio anche per noi. Dopo aver letto il nostro corposo dossier il primo cittadino non esitò un secondo nel darci le chiavi di quella che, dall’inaugurazione del 27 maggio, è Casa Arcobaleno in via Cesapepere”.
Nei primi mesi è stata operativa un paio di giorni a settimana, ma da ottobre sono diventati 5 perché le attività svolte sono sempre di più, in particolare laboratori (ricreativi, cioccolato, archeologia, a tema tipo Halloween, la vendemmia), corsi musicali (canto, piano, chitarra), visite guidate.
“Sono rivolti sia ai minori autistici sia ai normotipici perché l’inclusione s’impara con le parole, ma soprattutto con le esperienze dirette – spiegano – Siamo lieti che tanti bambini vi partecipano con entusiasmo, interagendo gioiosamente. Siamo felici delle 13 mamme che si sono interessate al nostro progetto ed hanno deciso di sostenerlo praticamente, quotidianamente dopo la necessaria formazione. Chiunque vuole seguire il loro esempio è ben accetto così come sono sempre aperte le porte ad altre famiglie che hanno bisogno di informazioni, un supporto per migliorare le condizioni di vita dei piccoli con disturbo dello spettro autistico che non sono un mondo a parte, ma parte del mondo”.
Quanti vogliono approfondire l’argomento possono seguire la pagina facebook “Associazione L’Autismo nel cuore” (cui poter mandare messaggi privati oppure alla mail lautismonelcuore@libero.it) e l’account instagram “L Autismo Nel Cuore”