Speciali riconoscimenti sono stati tributati a Roma, alla Camera dei Deputati ai professionisti che si sono distinti per il contributo in campo sociale, nell’ambito dei propri settori.
La motivazione si riferisce al comprovato e costante impegno sociale dimostrato da anni in maniera particolarmente attiva e continuativa, a favore del Prossimo più fragile, con particolare riferimento a coloro che dedicano le proprie competenze ed energie a sostegno dei tanti soggetti colpiti da depressione, male subdolo in costante aumento anche in Italia. Una tematica che esige attenzione particolare e continuativa e sinergia d’interventi.
La cerimonia si è svolta nella Sala Stampa della Camera, nell’ambito della
conferenza stampa del convegno “Un Pensiero per Fiorella Fabiola”, a sostegno delle vittime di depressione, ideato e diretto dalla conduttrice TV campana Magda Mancuso, giunto alla sesta edizione.
I riconoscimenti sono andati a tutti gli eccellenti relatori del convegno: oltre alla Mancuso, prof. Rosalia Ciorciaro docente universitaria e specialista in Nutrizione, esperta in Fitoterapia ed Idrologia alimentare; Giò Di Sarno, direttrice artistica di “Salotto Tevere” e giornalista; dott.ssa Teresa Lucianelli giornalista professionista, comunicatrice, fondatrice di “InsiemeperilTerritorio” e della sua Squadra di eccellenza impegnata attivamente nel sociale, dedita alla cultura della solidarietà; dott.ssa Manuela Morra, psicologa, sessuologa e psicoterapeuta; prof. Pietro Prevete, presidente Commissione regionale Psichiatria, massimo dirigente psichiatra e psicoterapeuta, responsabile Servizio antistalking ASL NA Centro; Massimo Sparnelli, giornalista, portavoce della Fondazione Ripacandida e Ginestra; prof. Antonio Vitale, docente universitario, dirigente medico Ortopedia e Traumatologia, giornalista, pittore, fotografo, maestro di karate, pianoforte e chitarra. Tributi anche agli imprenditori Domenico Contessa, patron di Villa Domi e Fabio Palazzi, nel luxury word, tra i sostenitori di “Un pensiero per Fiorella Fabiola”, dalla prima edizione; a Noemi Gherrero, attrice e conduttrice ed alla cantante Teresa Moccia.
Un ringraziamento speciale è andato all’on. Pino Bicchielli per la disponibilità e la fondamentale ospitalità ed alla sua Segreteria; alla Fondazione Ripacandida e Ginestra presieduta dall’ingegnere, poeta e scrittore Francesco Terrone, per l’importante contributo in campo sociale, ed in particolare nella lotta alla depressione.
Nell’occasione, Magda Mancuso ha presentato il suo breve racconto “Fiorella Fabiola: la mia dimensione”, in cui parla del meraviglioso quanto delicato rapporto con la sorella gemella, scomparsa nove anni fa, in seguito ad una grave forma di depressione.
I relatori si sono confrontati sulla delicata e più che mai attuale tematica, che sta estendendosi, fino a toccare ormai quasi tutte le famiglie.
È emerso che la depressione entra nella vita di ogni individuo, in maniera più o meno importante. Questo male subdolo tocca prima o poi, tutti, in maniera differente. Probabilmente ognuno di noi vive, o ha vissuto, o vivrà una forma di depressione.
Il ruolo degli specialisti e della società deve essere di adeguato supporto, ciascuno nelle proprie competenze e possibilità, per attuare e favorire il recupero tempestivo del soggetto colpito, hanno convenuto unanimemente i relatori. E si sono dati appuntamento per gli approfondimenti degli argomenti introdotti nel corso della presentazione, al convegno “Un pensiero per Fiorella Fabiola” in programma nella Capitale, dopo le cinque edizioni precedenti che si sono svolte in Campania, con grande riscontro di pubblico e critica.
Nei casi più gravi, questa patologia conduce a “sentirsi inadeguato in questo mondo, a cercare altrove la propria dimensione dove stare finalmente bene”, fino ad essere certo di trovarla oltre la propria esistenza terrena, come ha ricordato Magda Mancuso, dopo l’introduzione curata da Giò Di Sarno, rifacendosi all’ultimo scritto lasciato a lei da Fiorella Fabiola per rassicurarla, raccomandando di non piangere, perché dove stava per andare, avrebbe incontrato la serenità a lungo desiderata, soluzione definitiva alla propria sofferenza, ormai insopportabile.
L’importanza di mettere insieme delle energie finalizzate ad un intervento efficace di recupero, è stata evidenziata da Pietro Prevete che si è collegato, riguardo alle difficoltà a potersi adattare alle sofferenze del mondo (tipico di tutte le forme di depressione), alle esperienze documentate nella civiltà dell’antico Egitto – in un dialogo straziante quanto attuale, tra un egiziano e la sua anima – e nell’arte giapponese del ripristino dei vasi rotti, tramite l’uso di materiali preziosi per rendere l’anima più degna. Ancora, l’esempio in natura dell’ostrica che riesce a produrre dalla sofferenza generata da un granello di sabbia che si è introdotto al suo interno, una preziosa perla.
Sulla capacità di grande arricchimento interiore e di rinascita, positiva per l’individuo e la società, generate dalla sofferenza quando non evolve in autodistruzione, si è espressa Teresa Lucianelli, che si è soffermata sulla decisione di abbandonare la vita, dopo essersi allontanati dal mondo, scegliendo il suicidio come soluzione finale. La professionista ha evidenziato, in un appello ai colleghi giornalisti ed in generale ai comunicatori, il ruolo fondamentale dei media (oltre a quello della societa troppo spesso distratta o passiva spettatrice) per giungere ai soggetti depressi e stimolarli a chiedere aiuto, invece di rifiutarlo come purtroppo accade in molti casi con conseguenze gravi, quali il peggioramento fino all’abbandono della vita. Impegnarsi, in stretta collaborazione con gli specialisti, nella divulgazione corretta, puntuale, chiara e fruibile, di info, riferimenti ed aggiornamenti sulle cure più efficaci in campo psicologico e psichiatrico, e metodiche preventive, può migliorare la qualità della vita di tanti e salvare vite umane.
Al di là delle pratiche da manuale, è importante puntare sulla disponibilità, soffermarsi ad ascoltare la sofferenza che si manifesta partendo dalla tristezza che ne è uno dei motori, come la malinconia ed il dolore, fenomeni che non vanno zittiti con i farmaci. C’è dunque bisogno di attenzione, tempo da dedicare a chi ne ha necessità, in una società in cui tutti corriamo e non è più possibile entrare nelle emozioni, ha precisato Manuela Morra, che ha affrontato la problematica dal punto di vista “umano”, a prescindere dalla definizione di una diagnosi da parte degli “addetti ai lavori”, necessaria per procedere attraverso un intervento mirato.
Sul ruolo della nutrizione e la prevenzione delle patologie che interessano la sfera psichica, compresa la depressione, Rosalia Ciorciaro ha affrontato il fenomeno dell’assorbimento dei nutrienti, che avviene a livello intestinale. Il cervello è in relazione con l’intestino, formando un asse in cui la comunicazione avviene tramite nervo vago, sistema immunitario ed endocrino. Il dialogo biochimico, mediato dal cibo è costante e continuo. Un ruolo fondamentale in questo binomio, è rivestito dal microbiota, insieme di tutti i microrganismi che popolano il nostro intestino.
Antonio Vitale ha citato la propria esperienza personale ed a contatto con pazienti ed allievi, riguardo agli effetti benefici del praticare le arti e lo sport, per superare lutti e delusioni, combattere la tristezza, la solitudine e la stessa depressione, in agguato nell’esistenza di ciascuno di noi, che possono trasformarci in soggetti fragili dal punto di vista psicologico e psichiatrico. Esse vanno combattute da più parti, in un confluire di energie positive.