La musica travolge, con la sua armonia, luoghi e persone. I toni regolano le parentesi mute dei silenzi, colmi di malinconia e struggimento. Suonare uno strumento non è cosa semplice, ci vuole talento, oltre alla profonda intesa che ne anima la vita.
Il protagonista di questo racconto breve, Franz Stenio, è un violinista, dotato di una tecnica e interpretazione, tanto straordinarie da includerlo tra gli avversari più quotati, per contrapporsi al genio di Paganini.
Leggenda vuole che quando quest’ultimo si esibisse nei teatri, il pubblico, in particolar modo quello femminile, subisse una sorta di mistica compenetrazione nell’assolo musicale. Svenimenti, allucinazioni, atti d’isteria, erano alla base di tali comportamenti, amplificati dalla misteriosa personalità del famoso violinista italiano.
L’idea che la magia nera, fosse il fattore determinante, di una tale abilità, serpeggiava nei corridoi di quei teatri, dove enormi folle accorrevano per assistere allo spettacolo.
Franz vuole superare la grandezza di Paganini, elabora così l’idea di donare al suo violino un organo umano, come tradurre le corde dagli intestini.
Questa diavoleria diventerà la sua ossessione, per realizzarla dovrà scendere a patto con il mondo oscuro del male. La fiamma ardente della follia lo annienterà, deturpando i contorni di un’anima votata alla superbia, e per questo condannata alla fine.
L’opera di Helena Petrovna Blavatsky è tradotta magistralmente dall’immensa Alda Teodorani, autrice di racconti neri, sceneggiatrice e personaggio di valore nella letteratura di genere, dove l’universo del male stringe saldi legami con le variabilità delle azioni dell’uomo.