“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.” diceva Picass (Malaga 25 ottobre 1881- Mougins 8 aprile 1973).
A cinquant’anni dalla morte del Maestro avvenuta l’8 aprile del 1973 ben cinquanta esposizioni in tutto il mondo ricordano uno degli artisti più influenti del XX secolo, Pablo Ruiz y Picasso.
Quarantatré sono i lavori di Picasso nella mostra “Picasso e l’antico” inaugurata oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Allestita nelle sale della collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa
ai soggiorni a Napoli di Picasso, delineando come si presentava il museo al tempo della visita dell’artista,
allora non ancora solo “archeologico”, e la seconda relativa al confronto tra le opere del museo
e i lavori di Pablo Picasso.
All’evento di presentazione di questa mattina sono intervenuti Paolo Giulierini (Direttore del MANN), Gaetano Manfredi (Sindaco di Napoli), Christian Masset (Ambasciatore di Francia in Italia), Carlos Maldonado (Console Generale di Spagna a Napoli, in rappresentanza di Miguel Fernández-Palacios, Ambasciatore di Spagna in Italia), Cécile Debray (Presidente del Musée national Picasso-Paris e Coordinatrice del Comitato Picasso celebrazioni 1973-2023), Rosanna Cappelli (Amministratrice delegata Electa), Clemente Marconi (Curatore della mostra), Laura Forte (Responsabile Ufficio Mostre MANN). L’incontro è stato chiuso da Vincenzo De Luca (Presidente della Regione Campania).
L’esposizione al Mann
L’esposizione al Mann, curata da Clemente Marconi, si inserisce nel programma internazionale “Picasso Celebrazioni 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso”. Essa è allestita nelle sale della collezione Farnese ed è visitabile da oggi 5 aprile al 27 agosto 2023.
La mostra illustra la profonda influenza del Museo Archeologico Nazionale di Napoli – uno dei più grandi musei di arte classica al mondo – sull’opera di Picasso – uno dei più importanti artisti del Novecento.
Al Mann sono presentate 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard, eccezionale prestito
del British Museum di Londra. Queste incisioni, realizzate tra il 1930 e il 1937, si configurano come
un fulcro interpretativo nell’opera dell’artista. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Musée national Picasso-Paris e di Gagosian New York.
All’interno del viaggio di Picasso del 1917 il soggiorno a Napoli, con la visita a Pompei e al museo Mann che allora esponeva la Collezione Farnese e le opere da Ercolano e Pompei, ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30.
Celebrare oggi l’eredità di Picasso è un modo per interrogarsi su cosa rappresenti oggi quest’opera
fondamentale per la modernità occidentale. È mostrare la sua parte viva, accessibile e attuale.
“Picasso Celebration 1973-2023” è promossa dal Musée national Picasso-Paris, coordinatore
e principale prestatore dell’evento, e da Bernard Picasso, nipote dell’artista e presidente della FABA –
Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el arte – e del Museo Picasso di Malaga.