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Archivio di Stato di Napoli. Si inaugura la Mostra “Isolamenti” un viaggio in tre isole-carcere del Mediterraneo.

Nella storia centinaia di isole sono state utilizzate come carceri per isolare criminali o indesiderati. La promotrice Silvia Costa e i curatori Candida Carrino e Anthony Santilli hanno deciso di iniziare come prima tappa da tre isole carcere situate al largo della costa fra Lazio e Campania: Santo Stefano, Ventotene e Procida.

Queste tre isole di confino saranno le protagoniste indiscusse della mostra “Isolamenti I”: un viaggio tra i documenti di archivio delle isole carcere di Santo Stefano, Ventotene e Procida in epoca Borbonica (1770-1860)” che verrà inaugurata il 24 gennaio 2023 alle ore 11.00 presso l’Archivio di Stato di Napoli.

Ventotene

La mostra promossa da Silvia Costa, Commissaria Straordinaria di Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene e curata dalla Direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli Candida Carrino e dallo storico Anthony Santilli, darà l’opportunità di conoscere il vissuto delle isole carcere durante il regno dei Borbone attraverso ritrovamenti inediti e poco conosciuti.

Molte isole oggi considerate paradisi di bellezza e luoghi dalla natura incontaminata sono state utilizzate fin dall’antichità per relegare anche persone giudicate “pericolose” dal potere politico. I Borbone non fecero eccezione, attuando in questi fazzoletti di terra posti nel Mediterraneo degli esperimenti di modelli punitivi riflesso di quell’illuminismo utilitarista che aveva contaminato gran parte dello scenario europeo.


La mostra “Isolamenti” illustrerà anche come Ventotene, Procida e Santo Stefano siano casi simbolo di un più ampio arcipelago carcerario esteso a tutto il Mediterraneo.

Isola di Santo Stefano


Collocate in un Tirreno che per secoli è stato teatro di scontro tra l’Europa e il mondo arabo-islamico, le tre isole hanno rappresentato dei preziosi avamposti difensivi, cominciando allo stesso tempo a trasformarsi in prigioni, ispirate a differenti modelli punitivi: Ventotene, colonizzata nel ‘700 per contrastare la minaccia rappresentata dai corsari barbareschi, diverrà ben presto isola di relegazione, con un rapporto speciale di prossimità/promiscuità tra condannati e popolazione libera. Santo Stefano invece, isola disabitata e di difficile accesso diventerà sede di un carcere, dove verranno eseguite le più efferate politiche repressive borboniche. A Procida, si assiste alla costituzione di un bagno
penale attraverso il riadattamento del seicentesco palazzo gentilizio della famiglia D’Avalos e all’avvio di un rapporto speciale con la comunità isolana improntato alla collaborazione, come nel caso delle pregiate manifatture tessili prodotte dai detenuti insieme alla popolazione locale.

Con questa mostra abbiamo voluto raccontare come la storia e le storie di relegazione e di confinamento, che hanno accomunato alcune isole del Mediterraneo- ha così dichiarato la Commissaria Silvia Costa – abbiano saputo generare quella coscienza della dignità umana e quell’anelito alla libertà e al diritto che sono alla base della nostra Costituzione e dei valori fondamentali dell’Europa”

Procida


I curatori della mostra, Candida Carrino e Anthony Santilli hanno commentato il senso della mostra: “La ricerca storica ha lo scopo di rivelare esperienze che solo all’apparenza sono lontane da quanto accade attorno a noi. Ancora oggi molte isole nel nostro Mediterraneo rappresentano dei luoghi di prigionia, spesso dimenticati. Sta a noi ricostruire il filo rosso che collega queste esperienze di dolore e di riscatto, tra presente e passato. La piena valorizzazione della documentazione conservata nei nostri archivi passa anche attraverso queste iniziative, volte ad un pubblico ampio ed
eterogeneo.”

La mostra Isolamenti, è promossa dal Commissaria Straordinaria di Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano/Ventotene e l’Archivio di Stato di Napoli e vede tra i co-promotori il Ministero della Cultura – DG Archivi, la Regione Campania e i Comuni di Procida, Ventotene e Napoli, in coordinamento con Invitalia, soggetto attuatore del Cis di Ventotene.
Allestita presso la Sala Sommaria dell’Archivio di Stato di Napoli, ricca di contributi visivi, disegni, foto, mappe, ritratti e documenti è articolata in sezioni che la rendono di facile fruizione anche per i non addetti ai lavori.

La mostra è gratuita e sarà aperta al pubblico fino al 22 aprile, con orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13.30.

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Anna Russolillo
Napoletana, architetto specializzata in restauro dei monumenti alla Federico II di Napoli. Giornalista, collabora con il quotidiano “Il Roma”. Archeo e Archeologia Viva. Consulente della Regione Siciliana, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato. Già consulente della Regione Campania, della Soprintendenza Architettonica di Napoli e della Diocesi di Pozzuoli. Ha master e attestati in archeologia e in archeologia subacquea. Già docente di scavo archeologico, rilievo archeologico e aerofotogrammetria. Subacquea con all’attivo numerosi master in archeologia subacquea. E’ fondatore e presidente dell' associazione Villaggio Letterario. Da sempre coinvolta per studio, per lavoro e per passione nel mondo del turismo, dell'arte e dell’archeologia, ama ideare, organizzare, coordinare e realizzare progetti ed eventi culturali, sociali, scientifici e turistici. La Campania e la Sicilia sono le sue due patrie. Questi i suoi siti: www.annarussolillo.it - www.villaggioletterario.it - www.marefest.it - www.trofeomaiorca.it - www.librofest.it - www.roccocoofest.it - www.nolimitswinediving.it
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