Non è un caso se oggi 25 novembre in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi e per combattere le discriminazioni e le disuguaglianze dalla Diocesi di Pozzuoli partono alcune delle opere che impreziosiscono la Cattedrale di Pozzuoli. Stiamo parlano dei capolavori di Artemisia Gentileschi.
Due dei tre capolavori che Artemisia dipinse per la Cattedrale di Pozzuoli saranno ammirati a dicembre nella Mostra “Artemisia Gentileschi a Napoli“ presso la Gallerie d’Italia in via Toledo.
Questo viaggio non è solo un appuntamento d’arte, ma una opportunità per farci affascinare ancora da questa talentuosa e coraggiosa donna del Seicento.
La scelta di creare un ponte tra la città di Pozzuoli e Napoli deriva anche dalla volontà di contribuire a valorizzare un’artista icona del suo tempo, che lottò con determinazione contro i pregiudizi e gli abusi che opprimevano le donne. La pittrice aveva infatti ricevuto nella committenza ecclesiastica di Pozzuoli un grande riconoscimento pubblico. Le opere che Artemisia dipinse a Pozzuoli, L’Adorazione dei Magi, San Gennaro nell’Anfiteatro, San Procolo con la madre Nicea, fanno parte di un ciclo di dodici dipinti che vide impegnati in un primo momento Massimo Stanzione e Paolo Finoglio, ai quali poi si aggiunsero Giovanni Lanfranco, Agostino Beltrano, Cesare e Francesco Fracanzano.
Il ciclo fu realizzato per la Cattedrale di Pozzuoli su commissione del vescovo agostiniano Martín de León y Cárdenas a partire dal 1631, anno dell’eruzione del Vesuvio che per intercessione divina aveva risparmiato la città di Pozzuoli.
Oggi Artemisia nella città flegrea è sentita ancor più come un simbolo di riscatto e vittoria, poiché a parlare delle sue opere sono i ragazzi e le ragazze di Puteoli Sacra, un progetto culturale di inclusione sociale per i giovani provenienti da aria penale. La sua storia di rinascita è oggi la storia di tanti, che si trovano, lavorando al museo diocesano, a ricomporre l’opera d’arte della loro vita.
Con la mostra di dicembre a Gallerie d’Italia partirà una delle più ampie esposizioni monografiche dedicate alla pittrice.
La mostra di Intesa San Paolo realizzata in collaborazione con la National Gallery di Londra, con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, la Diocesi di Pozzuoli, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Università di Napoli L’Orientale, presenterà capolavori di Artemisia provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane e internazionali che renderanno la mostra un’occasione per studi scientifici sull’argomento.
La narrazione espositiva procederà secondo una scansione tematica e iconografica, coprendo il periodo in cui Artemisia fu a Napoli, per esplorare il successo incontrato nella capitale del Viceregno, e restituire un’immagine attendibile della grandezza artistica di questo complesso momento storico.
A Napoli, infatti, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo a Bernardo Cavallino.
Iconografie e temi già collaudati dalla pittrice, principalmente legati alla raffigurazione di eroine femminili (Giuditta, Cleopatra etc.), furono ripresi e messi sul mercato con innumerevoli varianti e modalità imprenditoriali. Su tali temi l’esposizione si propone di far luce, grazie anche agli esiti di un’estesa campagna di ricerca archivistica, condotta per l’occasione.
La mostra alle nuove Gallerie d’Italia di Napoli nasce come approfondimento dell’esposizione monografica dedicata all’artista alla National Gallery di Londra nel 2020, e vede la consulenza speciale di Gabriele Finaldi e la curatela di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio.