“I Greci prima dei Greci”, la parola ai direttori di tutte le tappe. Tre tappe con il via dal Museo Tusa di Procida prosegue al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e arriva al Parco Archeologico dei Campi Flegrei.
Una mostra che ripercorre la storia della presenza greca nel Golfo di Napoli.
Promossa da Procida Capitale italiana della cultura 2022 è nata dalla collaborazione tra i tre musei e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli con il contributo della Regione Campania.
Ce ne parlano Nicola Scotto di Carlo direttore del museo civico di Procida “Sebastiano Tusa” , Paolo Giulierini direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli e Fabio Pagano direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei.
MUSEO TUSA DI PROCIDA
Al museo Tusa di Procida sono esposti numerosi reperti inediti che narrano il ruolo strategico di Vivara nell’ Età del Bronzo come emporium nella rete di traffici marittimi del Mediterraneo.
PER NICOLA SCOTTO DI CARLO DIRETTORE DEL MUSEO TUSA DI PROCIDA: “Il Museo Civico di Procida è stato uno dei punti cardine del dossier di candidatura di Procida Capitale Italiana della Cultura. Con la Missione Archeologica Vivara, insieme alla Soprintendenza Archeologica dell’area metropolitana di Napoli, e il percorso del Museo Civico uniamo in un percorso fluido la ricerca scientifica, le attività di tutela, conservazione e divulgazione delle provenienze dagli scavi preistorici di Vivara. Vivara è la custode delle tracce più antiche di quelle interazioni commerciali e culturali che avvenivano nel Mediterraneo. Interazioni che significano contaminazioni tra i popoli che costruivano le basi del loro sviluppo sociale, del loro modo di vivere e dell’articolazione delle proprie economie. La collezione esposta delle ceramiche egee-micenee ne fornisce piena testimonianza e avvia il percorso narrativo-espositivo de ‘I Greci prima dei Greci’, per il quale, in pieno spirito di collaborazione, vorrei ringraziare il Direttore del MANN Paolo Giulierini nell’aver concesso in prestito al nostro Museo il corredo funerario cumano allo scopo di rafforzare il legame tematico e bi-direzionale delle nostre rispettive collezioni”.
MANN
L’itinerario prosegue al MANN con un focus sulla civiltà micenea e sulle attestazioni materiali a essa riconducibili nel Golfo di Napoli, per poi soffermarsi sulle relazioni tra Egeo e area campana nella prima metà dell’VIII secolo a.C., quando all’alba della colonizzazione greca in Occidente si assiste alla nascita di Pithekoussai (Ischia).
PER PAOLO GIULIERINI DIRETTORE DEL MANN: “Sin dalla nascita della candidatura il Museo Archeologico Nazionale di Napoli fa orgogliosamente parte della grande squadra di Procida Capitale italiana della Cultura. E non poteva essere diversamente, non solo per il valore storico altissimo di questo territorio e la prestigiosa vetrina guadagnata, ma soprattutto perché ispirati dal magnifico slogan ‘La cultura non isola’, insieme rafforziamo sempre più le nostre ‘reti’. Lo dimostra ancora una volta questa preziosa mostra ‘diffusa’ che al MANN ha un suo significativo approdo nella sezione Preistoria e Protostoria. Il percorso propone pezzi mai esposti e vasi micenei della collezione, rimandando alla storia antichissima di Procida e Vivara, mentre al Museo Civico andrà in prestito un corredo funerario da Cuma. Un nuovo straordinario invito a viaggiare sulle rotte flegree”.
MUSEO ARCHEOLOGICO DEI CAMPI FLEGREI
L’itinerario arriva al Museo Archeologico dei Campi Flegrei al Castello di Baia – uno dei 26 siti del Parco archeologico dei Campi Flegrei – con un focus sulla fondazione di Cuma, come prima colonia greca non solo della Magna Grecia, ma di tutto il Mediterraneo occidentale.
PER FABIO PAGANO, DIRETTORE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DEI CAMPI FLEGREI: “Molti sono i luoghi del Mediterraneo che incarnano il senso dell’incontro e del confronto tra popoli e culture e tra di essi sicuramente possiamo annoverare la costa flegrea. Nella metà dell’VIII sec. a.C. con la fondazione di Cuma la storia imprime una formidabile accelerazione allo sviluppo di un nuovo sistema di relazioni. Siamo abituati a studiare e valutare le conseguenze e gli esiti di questo importante avvenimento. Il progetto “I greci prima dei greci” ci porta invece a indagare il prima, a esplorare la complessità e la stratificazione delle relazioni culturali del Mediterraneo antico, i precedenti storici dei rapporti tra i greci e la Campania. Un progetto che indaga antiche reti di contatti e che si fonda sulla moderna collaborazione di Istituzioni territoriali che hanno lavorato insieme per ribadire la centralità dell’area flegrea nell’evoluzione storica e sociale del Mediterraneo”.
La mostra “I Greci prima dei Greci” chiuderà il 31 dicembre.