Ieri è stata inaugurata al Suor Orsola Benincasa di Napoli la Mostra “Parigi: luoghi della storia”.
Una suggestiva mostra iconografica che sarà in esposizione nell’antica cittadella monastica del Suor Orsola fino al 16 Ottobre 2022 (con ingresso libero e prenotazioni alla mail musei.servizi@unisob.na.it).
La mostra è stata inaugurata il 16 giugno a conclusione del primo giorno del convegno bilaterale organizzato con cadenza biennale dall’Università Italo Francese/Université Franco Italienne (UIF/UFI) su significativi ambiti della ricerca, della cultura e dell’attualità che interessano i due Paesi. Quest’anno l’UFI ha scelto come tema della riflessione biennale: “il patrimonio culturale risorsa per una crescita sostenibile”.
La scelta della sede è ricaduta sull’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, sede da oltre 30 anni del primo corso di laurea italiano specificamente dedicato ai beni culturali, sede di un innovativo corso di laurea magistrale sulla sostenibilità economica ed ambientale e capofila del Cluster Tecnologico Nazionale TICHE (Technological Innovation in Cultural Heritage) che ha già aggregato, con l’obiettivo di accrescere la comunità di ricerca tecnologica e industriale nel settore dei beni culturali, oltre quarantacinque soggetti giuridici pubblici e privati. Una rete formata da più da trenta Università italiane, tre Distretti tecnologici regionali, prestigiosi Centri di ricerca nazionali (dal CNR all’Enea) e importanti imprese del Paese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica.
L’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, la più antica libera università italiana, è entrata così sulla scena internazionale con il suo ricco patrimonio storico artistico raccolto in quasi cinque secoli di storia monumentale e con il suo moderno “know-how” nel settore dei beni culturali per fornire il proprio contributo al recente «Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Francese» per una cooperazione bilaterale rafforzata, siglato al Palazzo del Quirinale il 26 Novembre 2021.
La mostra è stata recensita tra l’altro anche in un bel servizio andato in onda ieri nel tg di Studio Aperto su Italia Uno.
https://youtu.be/abiBZszG0Zo
I COMMENTI:
Il padrone di casa prof. Lucio d’Alessandro, Rettore del Suor Orsola, ha sottolineato: “La scelta del tema del patrimonio culturale come fattore di identità, cittadinanza e sostenibilità appare particolarmente significativa trattandosi di due Paesi che, per la specificità della loro storia, rappresentano le più alte ‘cifre’ mondiali in tema di patrimonio culturale tanto materiale quanto immateriale e sono, pertanto, in tali ambiti delle autentiche punte di diamante mondiali per i processi di conservazione, restauro e valorizzazione”.
“L’esposizione dedicata alla capitale francese vuole in qualche modo ricordare il legame tra la Francia e l’Italia – ha spiegato Francesca De Ruvo, curatrice della mostra – Anche il rapporto tra Napoli e Parigi è importante. La città partenopea, attraverso il collezionismo privato, mostra il tanto interesse verso la cultura francese. Questa mostra si basa su una scelta iconografica di cento opere su carta realizzate tra il XVII e l’XIX secolo. Le opere raccontano la città di Parigi dal nucleo medievale nella città muraria di Filippo Augusto fino alla seconda metà dell’800″.
D’altro canto Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia ha precisato che ” Italia e la Francia sono due grandi Paesi sia per formazione universitaria sia per conservazione del Patrimonio. Avere qui un incontro sul patrimonio e la crescita sostenibile era qualcosa che sembrava ovvio e darà un contributo importante alle politiche si stanno svolgendo”.
Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ha sottolineato il ruolo del capoluogo partenopeo come capitale culturale. Manfredi ha colto “anche la criticità del momento storico che stiamo vivendo – sottolineando – l’importanza del dibattito scientifico in concomitanza con la prima conferenza della Cultura dei Paesi del Mediterraneo a Palazzo Reale di Napoli. All’incontro, che si è concluso da poche ore alla presenza di trenta ministri insieme alle loro rispettive delegazioni”.