Sessanta tesori vesuviani sono usciti dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e da oggi sono esposti in bella mostra in tre delle sue più prestigiose sale, quelle degli Affreschi.
“L’altro Mann” è una mostra singolare inaugurata questa mattina che si “allargherà” man mano anche nella sala del Plastico di Pompei. É una mostra in fieri che con il passare dei giorni si arricchirà fino a prevedere per l’autunno il suo raddoppio.
Per il Direttore del MANN, Paolo Giulierini:
“L’altro MANN non è solo una vetrina di meraviglie, in gran parte vesuviane, mai o poco viste, spesso in giro per il mondo, custodite negli ormai celebri depositi del Museo Archeologico, dalle Cavaiole a Sing Sing. L’Altro MANN è, infatti, anche una straordinaria campionatura della parte ‘rimanente’ del nostro patrimonio museale, che vogliamo sia sempre più valorizzata e condivisa non solo attraverso l’esposizione ma anche con la ricerca scientifica, l’apporto del digitale e, quindi, la creazione di grandi banche date open. È differente da ciò che siamo abituati a trovare nel Museo: non una collezione, né una semplice mostra. È soprattutto un progetto da condividere con i nostri visitatori e tutta la collettività. Il lavoro sui depositi in questi anni è stato incessante e continua, a partire dal riordino e la messa in sicurezza anche in chiave antisismica. Il nostro obiettivo è una fruizione pubblica più larga possibile, con l’idea conclusiva di espandere gli stessi depositi in altri luoghi della città”.
Il percorso curato da Laura Forte e Marialucia Giacco del MANN, si apre con una serie di tesori: una cassaforte in bronzo, ferro e legno con amorini e personaggi dionisiaci (da Pompei, Casa di Gaio Vibio Italo, I sec. d.C.), un cratere a volute con corteo bacchico in marmo (da Villa San Marco a Stabiae, prima metà del I sec. d.C.), un tavolo pieghevole con piccoli satiri (area vesuviana, I sec. d.C.), uno sgabello con maschere e motivi vegetali (da Pompei, casa di Romolo e Remo, I sec. d.C.), un originalissimo scaldaliquidi a forma di cinta muraria (da Pompei, I sec. d.C.), alcuni candelabri (da Ercolano e Pompei, I sec. d.C.).
Nelle sale in cui si snoda questa prima parte dell’itinerario di visita è possibile ammirare altri tesori che raccontano la vita delle città vesuviane e la bellezza delle domus. In questa sezione è da non perdere le bocche di fontana bronzee con pescatore e Amorino e oca (da Pompei, casa della Fontana Piccola, I sec. d.C.), con satiro che regge un otre (da Pompei, casa del centenario, I sec. d.C.) e con Amorino e delfino (da Pompei, I sec. d.C.); la decorazione marmorea di fontana con Ninfa (da Pompei, I sec. d.C.); gli oscilla in marmo (rilievi in sospensione, da Pompei, I sec. d.C.) con le raffigurazioni di una Menade danzante davanti a un altare, una Vittoria alata e Ercole con la cerva di Cerinea.
Il verde lussureggiante delle case negli insediamenti alle falde del vulcano è testimoniato anche da tre splendidi affreschi con scene di giardino (da Ercolano e Pompei, inizio I sec. d.C.).
L’allestimento è firmato dall’architetto Andrea Mandara con Claudia Pescatori e realizzato con la grafica di Francesca Pavese.
“L’altro MANN” accanto al riordino di Sing Sing sta lavorando anche sull’area delle Cavaiole, dove sono conservati i materiali lapidei. In collaborazione con la facoltà di architettura dell’Università di Delft e con il Ministero della Cultura olandese, è ai nastri di partenza il masterplan per pianificare la trasformazione di questo settore dei depositi in un’area destinata al pubblico.
Un’altra prestigiosa collaborazione è quella con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, grazie alla quale sono stati restaurati un “borsellino” e un nastro in filo d’oro, che saranno espositi a settembre con l’ampliamento della mostra “L’altro MANN” nella sala del Plastico di Pompei.
Inoltre si sta sviluppando un filone di ricerca riservato a docenti, studenti e tirocinanti per scoprire e tutelare i tesori nei depositi degli antichi manufatti della necropoli di Suessula (Acerra) della collezione Spinelli del MANN in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
E non poteva mancare la divulgazione con tour guidati alla mostra “L’altro MANN” il 9 giugno e il 7 luglio, in occasione delle aperture serali del giovedì.
Ph@Valentina Cosentino