- Il Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio ha cambiato casa. E che casa!
Dal 21 maggio l’ultima opera dipinta nel 1610 da Michelangelo Merisi (1571 – 1610) da Palazzo D’Avalos è stata trasferita a Palazzo Piacentini nel nuovo polo museale di Banca Intesa Gallerie d’Italia.
Dopo due anni di lavori, l’edificio storico del Banco di Napoli, in via Toledo 177 ospita il nuovo polo museale.
Nei diecimila metri quadri di superficie – riqualificati architettonicamente da Michele De Lucchi – oltre al capolavoro assoluto delle collezioni Intesa Sanpaolo che ricorda l’ultimo tocco sulla tela del Maestro a poche settimane dalla morte, è ospitata l’intera collezione di proprietà Intesa San Paolo di Palazzo Zevallos Stigliano arricchita dai preziosi reperti provenienti dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dalle pregevoli raccolte di opere del secondo Novecento, dall’imponente collezione Caputi con gli oltre cinquecento vasi in ceramica nera a figure rosse realizzati tra il VI e il III secolo a. C. ad Atene e in Puglia e da grandi maestri del XX e XXI secolo.
Oltre 700 opere d’arte che coprono 2500 anni di storia del Mediterraneo.
Ad accogliere i visitatori la grandiosa scultura dell’Atlante Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli in prestito alla nuovo museo.
Il viaggio inizia con un manicotto d’imbarco, un vero e proprio finger dorato che conduce prospetticamente al capolavoro caravaggesco. Nella stessa sala sono esposte altre opere preziosissime che portano la firma di Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Anton Sminck van Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli, fino a una cospicua raccolta di disegni e sculture di Vincenzo Gemito.
Ma è al secondo piano la vera novità.
Il primo percorso, curato da Fabrizio Paolucci, è un viaggio nell’archeologia tra le ceramiche attiche e magnogreche e le opere provenienti dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Qui è esposta per la prima volta al pubblico nella sua interezza la storica Collezione Caputi di Intesa Sanpaolo, uno scrigno di oltre 500 vasi e reperti realizzati ad Atene, in Apulia e in Lucania tra il V e il III secolo a.C. Si tratta di testimonianze provenienti da Ruvo di Puglia, centro nella provincia di Bari che nella Magna Grecia rivestì un importante ruolo politico, economico e culturale.
Il secondo percorso, curato da Luca Massimo Barbero, è un viaggio nei capolavori degli artisti del XX e XXI secolo di Intesa Sanpaolo dove sono esposte le opere fra le più innovative del Dopoguerra Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto e opere fino ai maestri contemporanei Jannis Kounellis, Solomon LeWitt, Gerhard Richter, Andy Warhol.
Il viaggio termina con la mostra temporanea “Restituzioni”, una esposizione delle opere del patrimonio pubblico che Banca Intesa ha restaurato a sue spese e che sono pronte a ritornare nei siti archeologici, nei musei e nelle chiese di tutta Italia.
Oltre a ciò il bello delle Gallerie d’Italia di Napoli è anche che da via Toledo si accede liberamente al bookshop.
La direzione del museo – con aule didattiche e una nuova biblioteca con una raccolta di volumi del patrimonio librario di Intesa Sanpaolo, collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale – è affidata al direttore delle Gallerie d’Italia Michele Coppola e al vice direttore delle Gallerie d’Italia di Napoli Antonio Ernesto Denunzio.
Insomma questo nuovo polo museale si aggiunge ai numerosi fiori all’occhiello dei Musei partenopei diventando anch’esso un nuovo luogo d’incontro dove l’Arte è in grado di trascendere epoche e contesti.
Il nuovo museo Gallerie D’Italia di Napoli è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 19, con prolungamento alle 20 di sabato e domenica.
Ph.@Anna Russolillo