Oggi è stata inaugurata l’esposizione a Palazzo Reale di Napoli del leggio rotante della regina Maria Carolina d’Austria.
Straordinariamente bello tanto che rimbombavano nella sala i commenti positivi e si sentiva la frase “lo voglio anch’io!”
Il leggio restaurato ed ora esposto nella sala XIV dell’Appartamento Storico del Palazzo Reale di Napoli è uno dei due leggii rotanti della regina Maria Carolina d’Austria della collezione della Biblioteca Nazionale di Napoli.
L’esemplare, che sarà esposto fino al 22 maggio oltre ad avere un pregiato valore artistico, rappresenta una vera e propria innovazione tecnologica voluta dalla moglie di Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli.
Si tratta di una mobile ingegnoso da lettura di gusto neoclassico che richiama i leggii diffusi già in epoca medievale e in particolare nelle biblioteche monastiche dell’Europa centrale.
L’iniziativa è stata realizzata grazie alla sinergia della Biblioteca Nazionale di Napoli diretta da Maria Iannotti e di Palazzo Reale diretto da Mario Epifani.
La direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, Maria Iannotti ha sottolineato che «Il lavoro di restauro conferma la nostra stretta collaborazione con il Museo del Palazzo Reale». Inoltre la direttrice parlando dell’altro leggio collocato nella sala della Biblioteca Palatina pone l’accento che questo è posto «accanto agli altri mobili e ai libri della biblioteca privata di Maria Carolina con l’intento di ricostruire l’ambiente in cui la sovrana coltivava i suoi interessi culturali».
Il direttore Mario Epifani ha precisato che l’esposizione «In questa stanza che fu di Maria Amalia di Sassonia è stato esposto il leggio di Maria Carolina d’Austria e lo specchio di Carolina Bonaparte, riunendo virtualmente tre regine che hanno abitato questo Palazzo».
Storia del “Leggio rotante“
Maria Carolina d’Asburgo, fece costruire la coppia di questi preziosi mobili nel 1792 e 1794 da Giovanni Uldrich (Boemia 1762-Napoli 1834) , un noto ebanista attivo a Napoli, mediante i quali poteva consultare contemporaneamente fino a otto libri.
Il prezioso scrittoio con piano estensibile è dotato di un leggio con sistema rotante di ripiani porta-libri. Su di un lato del piano di appoggio del tavolo, anch’esso di forme classiche, una manovella metallica consente il movimento di una sorta di ‘mulino’ a due ruote, alle quali sono fissati, con cerniere di ottone regolabili, otto ripiani-leggii che consentono la lettura simultanea di più testi. Le colonnine di sostegno della grande ruota centrale assumono forme doriche e i capitelli rigorosi linee classiche.
Maria Carolina d’Asburgo
Maria Carolina era figlia dell’imperatrice Maria Teresa D’Austria e dell’imperatore Francesco I.
Andata in sposa a Ferdinando IV figlio di Carlo III la futura regina, quando giunse a Napoli già leggeva e scriveva quattro lingue: tedesco, francese, italiano e spagnolo e leggeva e traduceva il latino. Letteratura, storia, filosofia, etica, diritto, pedagogia, economia, botanica, musica, disegno, canto e danza furono le discipline in cui era stata istruita. L’intervento della regina nella vita del regno fu incisivo e innovatore, e diede particolare all’impulso alle varie discipline del sapere.
La Biblioteca Nazionale di Napoli oggi conserva i libri e alcuni preziosi mobili della biblioteca privata di Maria Carolina che documentano, attraverso l’ambiente e la cultura dell’epoca, la vivacità della corte rappresentata da grandi intellettuali e pensatori, donne e uomini dalle idee moderne ed avanzate, espressione della grande cultura europea di quel tempo, come Ferdinando Galiani, Gaetano Filangieri, Antonio Genovesi, Pietro Giannone, Paolo Mattia Doria, Mario Pagano. Di grande rilievo fu, altresì, la partecipazione a questo salotto culturale di figure femminili quali Faustina Pignatelli ed Eleonora Pimentel Fonseca, bibliotecaria della regina.