In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che ricorre oggi – 22 marzo 2022 – ed a 100 anni dal Congresso Nazionale delle Bonifiche di San Donà di Piave, tenutosi tra il 23 ed il 25 marzo del 1922, durante il quale furono gettate le basi giuridiche, economiche e sociali ancora oggi vive nel funzionamento dei Consorzi di bonifica e irrigazione italiani, Vito Busillo, vicepresidente nazionale di Anbi e presidente di Anbi Campania ricorda il ruolo essenziale della funzione svolta dalla bonifica nello sviluppo dei territori della Campania.
“Nel momento in cui si va profilando una nuova siccità anche nella nostra regione – dice Busillo – i Consorzi di bonifica e irrigazione sono al lavoro in prima linea per ottimizzare la risorsa e rendere possibile, anche in questa annata agraria, l’irrigazione dei 104.570 ettari serviti in Campania dalle reti irrigue consortili, un servizio reso tanto più prezioso mentre si pone al centro del dibattito della Politica agricola europea la necessità di una maggiore autosufficienza alimentare, per altro ribadita appena ieri al Consiglio agricolo Ue, e della necessità di autorizzare la messa a coltura anche dei terreni a riposo, sulla spinta della nota congiuntura internazionale”.
Il tema di quest’anno della Giornata Mondiale dell’Acqua, voluta dall’Onu nel quadro degli impegni di Agenda 21 è quello della tutela delle acque sotterranee.
“Tutelare la risorsa acqua, utilizzarla incrementando la capacità di resilienza dei territori, aumentare le superfici irrigue usando sempre meno l’acqua sotterranea preferendo quella derivabile in fluenza ed al tempo stesso operare per una difesa idrogeologica costante dei 286.000 ettari di terreni serviti da opere di scolo è opera costante dei Consorzi di bonifica della Campania – ricorda Busillo – che da sempre inverano quella che oggi è chiamata economia circolare e che da sempre è stato il faro che ha guidato le opere ed il lavoro dei bonificatori: l’utilizzo ottimale della risorsa.”
“Occorre fare presto – conclude il presidente di Anbi Campania – per rendere i territori ancora più resilienti al cambiamento climatico in atto, attuando una politica di messa in sicurezza dei territori e dell’economia agricola: i Consorzi attendo risposte dalla politica nazionale e regionale su tempi, risorse e attività da svolgere, quando chiamati non abbiamo mai negato disponibilità ad operare al servizio della collettività regionale.”